Vita Nuova, e quindi (c. 41b-47a), secondo l’ordine che in essa hanno, queste altre poesie:
41b. |
A ciascunalma presa ζ gentil core
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Piangete amanti poi che piange amore
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42a. |
Morte uillana ζ dipieta nimica
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42b. |
Caualcando laltrieri per unchamino
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Con laltre donne mia uista ghabbate
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43a. |
Cio che mincontra nellamente more
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Voi che portate lasembianza humile
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43b. |
Se tu colui chai trattato souente
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44a. |
I misenti suegliar dentro dalcore
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Tanto gentile ζ tanto honesta pare
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44b. |
Vedo perfectamente ogni uirtute
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45a. |
Si lungamente ma tenuto amore
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Venite antender gli sospiri miei
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45b. |
Videro gliochi miei quanta pietate
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Color dimorte ζ dipieta sembianti
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46a. |
Lamaro lacrimar che uoi faceste
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46b. |
Gentil pensiero che parla dinoi
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Lasso per forza dimolti sospiri.
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Vengono in fine, e con essa si chiude la sezione dantesca del codice, quest’altre rime varie (47a-50a): Nelle man vostre.... Chi guarderà giamai.... De gli occhi de la mia donna.... Parole mie che per lo mondo.... Voi che sarete.... E’ non è legno.... Ben dico certo.... Io son sì vago.... O dolci rime.... Il codice termina (50b-54b) con rime del Cavalcanti, del Guinicelli e di Cino da Pistoia. (Donna mi priega.... Vedete ch’io son un.... Poi che di doglia.... Per gli occhi fere.... Al cor gentil ripara.... Amor c’hai messo....).
È chiaro che le rime di cc. 41b-47a derivano da un codice che conteneva la Vita Nuova, o almeno la serie completa delle rime di essa: avendo già l’ordinatore della raccolta trascritto nelle carte precedenti da altre fonti buona parte delle rime della Vita Nuova stessa, non gli rimaneva da copiar qui se non le mancanti.
54.
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Laurenziano Strozziano 170
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Ms. in pergamena, miniato, della prima metà del Cinquecento, di cc. 110, proveniente dalla libreria Strozziana, ove ebbe fra i codici in 4° il n° 193. Contiene, sotto il titolo Canzone di Dante, le medesime rime che abbiamo visto nel codice precedente, salvo che manca Ai fals ris, e non si trova dopo esso discordo ripetuta allata io vo’, già compresa fra le ‘rime scelte’. Abbiamo dunque in principio (c. 1a-45a) le ‘rime scelte’, le solite quindici canzoni e I’ mi son pargoletta; vengono appresso (45a) Negli occhi porta, (45b) Tutti li miei pensier,