Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/229

Da Wikisource.

secolo xvii 221

ricorderemo D. Presbitero Faustino de Faggi figlio del qm Eustacchio, che nel 1600 è preposto di Perledo; fu uomo di lettere e tradusse in lingua italiana un poema spagnuolo di Giuseppe Valdivielso intitolato San Giuseppe, e lo arricchì di commenti. In questo libro sono inseriti alcuni sonetti dell’abbadessa Cristina Faggi sua sorella e anche essa donna di lettere. Un altro fratello Giov. Battista Faggi scrisse componimenti drammatici, fra i quali La Costanza di Sinforosa (Milano 1602), e la Ghirlanda, ovvero ammaestramento per le giovani (Milano 1606).

Maggiormente si distinse il quarto fratello Sebastiano, Oblato e professore di belle lettere nel seminario Arcivescovile di Milano, precettore del figlio dell’imperatore Ferdinando. Pubblicò nel 1610 il libro Flores ecclesiasticae elocutioni christianaque doctrinae.

Il Faustino Faggi preposto di Perledo compose gli epigrammi che adornavano la villa Capoana a Varenna.

Paolo Emilio Parlaschino nella sua descrizione della Valsassina pubblicata dall’Arrigoni, fra le persone celebri della valle, ricorda con gli altri fratelli soprannominati anche il quinto fratello Simone Faggi, uomo di lettere.

Della famiglia Mornico citiamo Giovanni Battista figlio di Alfonso, che fu alfiere nella compagnia del maresciallo di campo conte Antonio Borromeo, e sì trovò al soccorso di Torino, alla difesa d’Ivrea di Cremona e di Pavia, alla presa di Torino e Casale. Lelio Mornico figlio di Paolo fu giureconsulto ed uno dei membri più distinti della famiglia per le importanti cariche che coprì. Nel ritratto che si conserva di lui presso la famiglia vi è la seguente iscrizione: J. C. Lelius Mornicus Nobilis Mediolanensis ex diplomatis Bononiensis natus XXIV marci 1585, obiit XX Dicembris 1659.

Da annotazioni lasciate dallo stesso si rileva che spese lire imperiali 28000 in migliorie e nuove costruzioni alla villa Monastero di Varenna, avendo fatto un giardino ove prima era lago. Nel 1617 fu sindaco di Treviglio e di Vailate, nel 1619 di Casalmaggiore, Domodossola e sua valle. Nel 1620 da don Gomez Suarez de Figuera y Cordova maestro di Campo e Governatore di Milano fu nominato auditore di guerra, e nel 1621 podestà di Chiavenna e sua giurisdizione. Nel 1630 servì in qualità di segretario d’Italia a Mininghen il Duca Alberto di Mechelburg Fridland. Nel 1636 tenente sostituto nelle terre di Valsassina contado e giurisdizione di Lecco. Nel 1640 auditore nel terzo d’infanteria italiano del conte Serbelloni, e nel 1641 tenente in Monferrato nelle cose di giustizia civile e criminale per procedere in materia di soldati, per alloggiare genti di guerra, mutar compagni segnalare transiti e ordinare le contribuzioni. Dal 1648 el 1651 podestà di Lecco, nel 1651 sindaco delle Tre Pievi e nel 1652 Luogotenente Commissario di Gravedona.

Della famiglia Serponti si ricorda Bernardo procuratore a Introbbio e attuario della Valsassina; Giorgio Serponti figlio di Giov. Pietro e di