Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/323

Da Wikisource.
314 vittorio adami

il detto ingegnere, l’altro ingegnere signor Emilio Buzzoni di Bellano; nei comuni il dottor Giuseppe Medici, ed i fratelli Felolo di Colico, il dottor Giacomo Venini di Varenna (quest’ultimo oltre al lavorare giorno e notte si espose con qualche migliaio di lire del proprio).

Tutta la popolazione indistintamente si alzò come un uomo solo al grido di guerra, e tutto è pronto. Ma, oltre agli anzidetti, si prestarono straordinariamente in Bellano i signori avvocati Marco Casanova e Giuseppe Lamperti, la ditta Gavazzi e per essa il suo agente Giuseppe Ronchetti, che unitamente a Bartolomeo Adamoli acquistarono il piombo ed armi della Svizzera, ed altrove, ed il sacerdote don Abramo Valsecchi; a Vendrogno il deputato Antonio Paretti, primo a portar coccarda da Como ove ritornò a battersi, e che tutti questi giorni fu in servizio della patria, scortando a Brescia la polvere comprata in Svizzera; in Esino quel curato don Giacomo Manzoni, a Corenno l’ingegnere Antonio Dell’Era, a Dorio Antonio Bettesa, a Dervio don Giacomo Schenardi, ma non finirei più se volessi accennare i meriti di tutti».


Pubblicato nel N. 22 del giornale «Il 22 Marzo», 16 aprile 1848.


Uno dei più bei nomi di Varenna in quel fortunoso periodo del 1848-49 è senza dubbio quello di Giacomo Venini. Nel museo civico di Como si conserva una lettera autografa di Giuseppe Venini, in data 13 dicembre 1847 diretta al cugino Giacomo nella quale accenna ai grandi avvenimenti che si preparavano.

Difatti egli scrive:

«Questo carnevale avremo alla Scala la Norma. Si trattava in Polizia di togliervi alcuni passi fra gli altri il coro Sgombra farem la Gallia ma il Crivelli si distolse da quest’idea dicendo che se non si fosse cantato sul palco si sarebbe cantato in platea e che di ciò si faceva egli stesso garante. Molte altre barzellette di questo genere si sentono tutti i giorni ma io non saprei ora ricordarmele. Spero in questo carnevale di vederne delle belle, e mi piacerebbe assai che tu pure fossi a Milano come credo che tu vorrai fare».

Nel N. 27 del giornale «Il 22 Marzo» del 22 Aprile 1848 si legge:

«Nel paese di Varenna situato lungo le sponde del Lario non devesi passare sotto silenzio il nome benemerito del cittadino Giacomo Venini. Non appena giuntavi la notizia della solevazione avvenuta in Milano, ogni cura pose nel disarmamento delle guardie di finanza ivi stazionate, non che nella organizzazione della guardia civica. Risvegliato nell’animo dei terrieri il vero amor nazionale, raccolse sotto la bandiera tricolore circa 44 uomini a difesa della patria fornendoli di vitto non che di denari. Non badando a fatiche, a disagi, a sacrifici, consumando ben anco le intiere notti attendendo la notizie patrie che venivano con ogni sollecitudine comunicate per opera sua a comitati di pubblica si-