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| 346 | vittorio adami |
Ciò non è vero. Sta il fatto che la Venini doveva imbarcarsi col Nievo che, come si sa, salpò sull’Ercole da Palermo il 4 marzo 1861 diretto a Livorno, ma l’Albanese a cui quella vecchia carcassa dell’Ercole dava poco affidamento, scongiurò la Venini a non partire e fece la sua fortuna poichè come si sa l’Ercole scomparve misteriosamente in un naufragio, e con lui si spense la breve e nobile vita di Ippolito Nievo che la Venini aveva curato con devozione di una grave ferita.
L’Albanese aveva conosciuto l’Emilia Venini alle ambulanze al campo di Milazzo, se ne innamorò e la sposò il 3 Settembre 1863. Ella fu veramente il suo angelo consolatore fino alla tomba.
Nel 1866 l’intrepida donna seguì l’esercito garibaldino nel Tirolo; dopo la guerra l’Albanese riprendeva la cattedra di Palermo che lasciava di quando in quando per recarsi con la signora Emilia a soggiornare a Caprera come medico e amico di Garibaldi[1].
L’Emilia non dimenticò mai la nativa Varenna, e col marito vi soggiornò parecchi autunni. Nella villa dei fratelli Pirelli detti Tinai, già minato dal male nell’estate del 1886 l’Albanese scrisse la relazione sul colera del 1585. Morì il 5 giugno del 1885Fonte/commento: 526 in Napoli[2].
Ricorderemo infine che furono anche ospiti di Varenna le signore Francesca e Maddalena sorelle di Pietro Borsieri.
Nell’opera di Aldobrandino Malvezzi: «Il Risorgimento italiano in un carteggio di patriotti lombardi» è pubblicata una lettera scritta da Pietro Borsieri da Torino alla sorella Maddalena, (10 marzo 1849) a Varenna in cui le dà notizie sui preparativi della guerra imminente esprimendo dubbi che l’avvenire dimostrò pur troppo fondati sulla preparazione morale degli Italiani all’imminente cimento[3].
La Francesca Borsieri era in corrispondenza con Silvio Pellico e abbiamo una lettera di lui in data del 30 settembre 1830 da Torino.
La Francesca, già nel marzo 1835 era stata con la sorella a Vienna per chiedere all’imperatore la grazia per il fratello rinchiuso nello Spielberg, e ottenutala nel 1835, come appare nel carteggio Arconati, andò a Brünn a incontrarlo e avrebbe voluto accompagnarlo nel suo esilio in America, ma per mancanza di mezzi dovette rinunciarvi[4]. Fu allora che con la sorella si ritirò a Varenna dove tennero una piccola scuola.
Una delle sorelle era già stata educatrice, perchè da una lettera della marchesa Costanza Arconati a Miss Clarke, grande amica di Manzoni,
- ↑ Vedi: Enrico Albanese Diario inedito, preceduto da notizie bibliografiche e storiche di G. Pipitone Federico. Palermo, Sandron 1909.
- ↑ V. Riv.: Il Risorgimento italiano, 1909.
- ↑ A. Malvezzi Il risorgimento italiano in un carteggio di patriotti lombardi, pag. 385. Nel carteggio dell’Arconati ricorre spesso il nome di Borsieri legato da intima amicizia con gli Arconati.
- ↑ Rassegna Nazionale. 1910 Michele Lupo Gentile. Pietro Borsieri.