Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/51

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secolo xiv 43


Si legge ancora nel registro:

Reliquire in novalibus libri nigri domini archiepiscopi Roberti in folio 84 et ibi invenies quod dominus archiepiscopus debet habere ab hospitali sancte Marie de Varena libram unam cere pro censu suo et a canonica de Varena libras III tertiolorum procnovalibus plebis de Varena Interno della Chiesa di San Giorgio (Fot. Adamoli).et hoc omni anno. Et ideo quia recepit su proscriptas libras IV et solidos X imperialiam fuit decepta evidenter deceptio.

Quest’Ospedale di Varenna altro non era che il Monastero di S. Maria come dimostrano vari atti nei quali il monastero è denominato ospedale1.

  1. A proposito di questo convento diamo notizia di un atto 5 sett. 1382 n.r Nicola Branzoli (Arch. Not. di Milano) nel quale si legge che domina Nicolina Scotti, una delle pretendenti all’eredità Scotti di cui parleremo più avanti, già consorte di Giovanni di Imbergo da Oggiono era professa nel mon. di S. Maria di Varenna.