Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/109

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è un amante in mentite spoglie,” esclamò Manfredi in gran collera, “un semplice villano cui sta in faccia la morte non è capace di tale ardire: dimmi, temerario, dimmi chi sei, o ti costringerò co’ tormenti a dir il vero.” “Tu hai già minacciato di tormi la vita per impegnarmi ad esser verace; tal sono stato, e tu vuoi ricompensare la mia sincerità col farmi morire! or dunque, poichè questo è il mezzo da te scelto per darmi coraggio ad esser sincero, io non soddisfarò più a lungo alla tua curiosità.” “Ebbene,” aggiunse Manfredi, “tu sei pur determinato a tacere?” “Sì,” riprese il giovine: “olà,” disse il prencipe, “conducetelo nel cortile; voglio in questo momento veder la sua testa separata dal busto.” A queste parole svenne Matilda, e Bianca gridò: “aiuto, aiuto, la principessa è morta.” Manfredi riscosso da tali strida, domandò cosa fosse accaduto; come pure il contadinello, inorridito per la medesima causa, rinnuovò la stessa richiesta; ma il prencipe lo fece in fretta condur nel