Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/69

Da Wikisource.

56

derato altri figliuoli, perdutane la speranza, non vede l’ora di aver de’ nipotini: deve esser per certo così; in somma, vi vedrò pure sposa una volta... oh! signora principessina, siete tanto di buon cuore... spero che non vorrete licenziare la vostra fedelissima serva Bianca... essendo al presente una gran principessa, non mi posporrete per questo a Donna Rosaura?.. non è egli vero?” “Povera Bianca!” disse Matilda, “come volano i tuoi pensieri! Io una gran principessa! E cosa hai tu osservato nelle maniere di mio padre, dopo la morte del fratello, da poter argomentare il minimo accrescimento di tenerezza per me? io non son mai stata l’oggetto della di lui benevolenza... ma egli è mio padre, e non debbo lagnarmene;.. se il cielo mi priva del suo amore, mi ricompensa abbondevolmente coll’affetto materno... oh! quanto cara madre!... sì, Bianca, le sue dolci maniere appunto mi fanno sentir maggiormente l’asprezza di quelle del padre; posso tuttavia sopportare il duro trat-