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224 | pensieri | (112-113) |
* La gran diversità fra il Petrarca e gli altri poeti d'amore, specialmente stranieri, per cui tu senti in lui solo quella unzione e spontaneità e unisono al tuo cuore che ti fa piangere, laddove forse niun altro in pari circostanze del Petrarca ti farà lo stesso effetto, è ch'egli versa il suo cuore e gli altri l'anatomizzano (anche i piú (113) eccellenti), ed egli lo fa parlare e gli altri ne parlano.
* La cagione di quello che dice Montesquieu (Grandeur, ec., c.4, Amsterdam 1781, p. 31. fine) è non solamente che nessun privato perde quanto il principe nella rovina di uno stato, ma eziandio che nessuno crede di poter cagionare quella rovina che non può impedire.
* Agevole viene da agere come facile da facere; e questo agere essendo ignoto alla nostra lingua, non è verisimile che il suo derivato agevole non ci sia venuto già bello e formato dagli antichi latini che avranno detto agibilis.
* A colui che occupa una nuova provincia o per armi o per trattato è molto piú vantaggioso il suscitarci e il mantenerci due fazioni, l'una favorevole e l'altra contraria al nuovo governo, di quello che averla tutta ubbidiente e sottomessa e indifferente dell'animo. Perché la prima fazione essendo ordinariamente piú forte della seconda, e perciò questa non potendo nuocere, si cavano da ciò due vantaggi. L'uno, d'indebolire i paesani e renderli molto piú incapaci di riunirsi insieme per intraprender nulla, di quello che se tutti fossero indifferenti, il che poi viene a dire tacitamente malcontenti. L'altro, di avere un partito per se molto piú energico e infervorato di quello che se non esistesse un partito contrario, perché i principi non dovendo aspettarsi di essere amati né favoriti