Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/74

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48 [indici parziali]

immaginoso, infelice nel sentimento, traduttore e copista in quasi tutti i suoi poemi originali. Sua Musogonia, 36-37.
65, Nemicizia della natura e della ragione ridotta in concordia dalla religione. 37.
66. Caso in cui il seguir la ragione è barbaro, il seguir la natura irragionevole: la religione in esso caso si pone dalla parte della natura. 37.
67. Remunerare per ignoranza o goffaggine un dono o benefizio grande con altro piccolo quanto sia disgustoso al benefattore, e quanto meglio il non remunerarlo in maniera alcuna. 38.
68. Uomini singolari antichi e moderni. Quanto minor grado di straordinario basti oggidì a far tenere un uomo per singolarissimo. 38-39.
69. Detto di Bacone, che tutte le facoltà ridotte ad arte steriliscono, applicato alla poesia. Originalità degli antichi, servilità inevitabile de' moderni poeti. 39-40. 41.
70. Immortalità dell'uomo arguita dalla sua inevitabile infelicità nella vita presente e dal suicidio. 40.
71. Motto o giuoco di parole. 41.
72. Differenza tra il sale attico e antico e il sale

francese e il moderno, e in che consista. 41-42.

73. Del volgare latino. Parole latine antichissime disusate dagli scrittori aurei, usate da quelli de' bassi tempi e ne' volgari moderni. 42.
74. Motto. 43.
75. Più si fa conto del tempo e meno ci pare di averne, più si trascura e più pare che ce ne avanzi. 43.
76. Principio di lettera di ringraziamento a persona che mi aveva lodato in istampa. 43.
77. Grazia attica. La grazia d'una lingua è cosa diversa da tutte l'altre sue doti. Non si può derivare se non da un linguaggio usato veramente nel favellare. 43.
78. Voce greca usata nel volgare italiano. 43.
79. Perché quelli che temono sogliano cantare. Falso coraggio di molti, consistente in dissimularsi o diminuirsi nella immaginazione i mali. Εὐφημία de' greci e dei latini e degl' italiani. 43-44.
80. I greci non istudiavano il latino. 44.
81. Voci italiane, mutate nella pronunzia latina, hanno perduto il suono imitativo. 44.
82. Immortalità nostra desunta dalla nostra infelicità presente. 44.
83. Parallelo de' greci alle Termopile co' nostri martiri,