Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/69

Da Wikisource.
56 pensieri (548-549-550)

questa maniera; l’altro che bisogni aspettare fino a domani o cercarlo in quest’altro modo. E cosí, chi non si cura del ben comune non corrisponde al fine della società, è inutile e dannoso alla società. Chi se ne cura non cospira, né può cospirar cogli altri, sia positivamente, sia negativamente, cioè col fare o collo astenersi dal fare, secondo i bisogni e i fini ec. Dunque, neppur egli corrisponde al fine della società, il quale non può risultare se non dall’accordo dei membri verso il ben comune: altrimenti ciascuno poteva senza società procurarlo da se; e la società era inutile.  (549)

In un corpo dunque perfettamente libero e uguale manca affatto l’unità, solo mezzo di ottenere il solo scopo della società; anzi solo costituente della società: e però in un corpo libero ed uguale non esiste se non il nome e la sembianza della società: vale a dire che piú persone si trovano insieme di luogo, ma non in società.

Come dunque lo scopo della società è il ben comune e il mezzo di ottenerlo è la cospirazione degli individui al detto bene, ossia l’unità; cosí l’ordine, lo stato vero, la perfezione della società non può essere se non quello che produce e cagiona perfettamente questa cospirazione e unità. Giacché la perfezione di qualunque cosa non è altro che la sua intera corrispondenza al suo fine.

Come dunque riunire ad un sol centro le opinioni, gl’interessi, le volontà di molti? Non c’è altro mezzo che subordinarle e farle dipendere e regolare da una sola opinione, volontà, interesse; vale a dire dalle opinioni, volontà, interessi di un solo. L’unità è ottenuta; ma perch’ella sia vera unità, bisogna che questo solo sia veramente solo; cioè possa pienamente  (550) dirigere e regolare e determinare le opinioni, interessi, volontà di ciascuno, e disporre per conseguenza delle forze di ciascuno; insomma che tutti i membri