Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/144

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130 pensieri (1387-1388)

(come la greca ec). ella è stabilita ec. quando in quel tale stato ella è riconosciuta, intesa e adoperata stabilmente e regolarmente dalla nazione. Allora l’irregolarità è regola, e nel caso contrario la regolarità è irregolare (25 luglio 1821). Vedi se vuoi, p. 1516 17.


*    Grazia che deriva dallo straordinario o dal contrasto. Voce alquanto virile nelle donne. È un gran ragoût, purché non sia eccessivo. ec. ec (25 luglio 1821).


*    I giovani, massime alquanto istruiti, prima di entrare nel mondo credono facilmente e fermamente in generale quello che sentono o leggono delle cose umane, ma nel particolare non mai. E il frutto dell’esperienza è persuadere a’ giovani, quanto alla vita umana, che il generale si verifica effettivamente in tutti o in quasi tutti i particolari e in ciascuno di essi (25 luglio 1821).  (1388)


*   Alla p. 1262. al capoverso 1. Chiunque potesse attentamente osservare e scoprire le origini ultime delle parole in qualsivoglia lingua, vedrebbe che non v’é azione o idea umana o cosa veruna la quale non cada precisamente sotto i sensi, che sia stata espressa con parola originariamente applicata a lei stessa e ideata per lei. Tutte simili cose, oltre che non sono state denominate se non tardi, quantunque fossero comunissime, usualissime e necessarie alla lingua, e alla vita ec., non hanno ricevuto il nome se non mediante metafore, similitudini ec. prese dalle cose affatto sensibili, i cui nomi hanno servito in qualunque modo, e con qualsivoglia modificazione di significato o di forma, ad esprimere le cose non sensibili; e spesso sono restati in proprietà a queste ultime, perdendo il valor primitivo. Osservate per esempio l’azione di aspettare. Ell’é affatto esteriore e materiale, ma, siccome non cade precisamente sotto