Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/28

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(2830-2831) pensieri 21

sterebbe quasi per se solo a diversificare il genio e lo spirito delle nostre lingue, da quel delle antiche. Ora, il greco moderno conserva gli stessi casi dell’antico. Conserva ancora l’uso della composizione fatta coi vocaboli semplici e colle preposizioni e particelle. Ma già non v’é bisogno d’altra prova che di gittar l’occhio sopra una pagina di greco vernacolo correttamente scritto, per conoscere la visibilissima e, direi quasi, totale somiglianza ch’esso ha coll’antico, e quanto ella sia maggiore, anzi di tutt’altro genere che non è quella che passa tra l’italiano e il latino, giacché questa consiste principalmente nel materiale de’ vocaboli e delle radici, e quella, oltre di ciò, in grandissima parte dell’indole e dello spirito. Ho detto correttamente scritto, perché certo fra il greco moderno scritto o parlato da un ignorante e quello scritto da un uomo cólto ci corre tanto divario quanto fra questo e il greco antico. Vedi il contratto in greco moderno barbaro pubblicato da Chateaubriand nell’Itinerario. Ma ciò è naturale, e succede in tutte le lingue e nazioni, e certo il greco antico parlato, anche dai non plebei, e scritto  (2831) dagl’ignoranti era ben diverso da quello che scrivevano i dotti, come il latino rustico dall’illustre. Vedi la p. 2811. Il greco moderno cólto, giacché ed ogni lingua può esser cólta, e niuna lingua non cólta può valer nulla, potrebbe certo divenire una lingua bella, efficace, ricca, potente e forse, per la gran parte che conserva sí delle ricchezze come delle qualità e della natura dell’antico, una lingua superiore o a tutte o a molte delle moderne cólte e formate (27 giugno 1823).


*    Grazia dallo straordinario e dal contrasto. Spesse volte la grazia o delle forme o delle maniere deriva da una bellezza e convenienza nelle cui parti non esiste veramente nessun contrasto, ma che però risulta da certe parti che non sogliono armonizzare e