Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/155

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150 pensieri (3751-3752)

nell’altre lingue illustri, e in assai maggior numero di parole e modi ec., conforme al significato ch’essi ebbero da principio nella lingua e ne’ primitivi scrittori italiani, ed anche alla loro nota etimologia, ed al senso ed uso ch’essi ebbero nella lingua onde alla nostra derivarono, cioè massimamente nella latina, madre della nostra. Certo la proprietà latina nell’uso e significato delle parole e dei modi (siccome la forma, lo spirito ec. della latinità, della dicitura latina, il modo dell’orazione in genere, del compor le parole, dell’esporre e ordinar le sentenze, dello stile ec. ec. E quanto a queste cose, anche in ordine alla lingua greca l’italiano illustre è la lingua piú simile ch’esista ec. ec.) è molto meglio e in assai maggior parte conservata nell’italiano veramente illustre, per insino al dí d’oggi, che in alcun altra lingua; e forse piú nell’italiano illustre degli ultimi nostri buoni scrittori, che nel linguaggio de’ piú antichi e migliori scrittori francesi, spagnuoli ec. (21 ottobre 1823).


*    Diminutivi positivati. Novello, nouveau, Novella, rinnovellare ec. ec. Vedi il Forcellini in Novellus (quasi iuvenculus) e i derivati sopra e sotto la detta voce: gli spagnuoli ec. (22 ottobre 1823). (3752)


*   Alla p. 3685. Ho detto il genitivo ec. Tutti i nomi o verbi o avverbi ec. latini che son fatti immediatamente da qualche nome, son fatti dal genitivo o da’ casi obliqui di questo nome, non mai dal nominativo (né dal vocativo s’egli è conforme al nominativo, né dall’accusativo, come da manum, onde sarebbe manalis non manualis, da tempus accusativo, onde sarebbe tempalis non temporalis ec. ec. Tempestas però par che venga da tempus accusativo o nominativo). Ciò in moltissimi casi (come in dominor da dominus i ec.), non si può conoscere né distinguere, ma in moltissimi sí. Miles itis-milito, militia, militaris ec., nomen