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346 | pensieri | (3974-3975) |
e obbedire agli uomini ec. Or chi dirà che tali abilità le quali accrescono le facoltà di quelli animali ec. fossero per ciò destinate dalla natura o generale o loro particolare ec., giovino alla loro felicità ec., e che le loro rispettive specie sarebbero piú perfette o meno imperfette, se tali abilità fossero in esse piú comuni o universali ec.? E senz’andar troppo lontano, quante proprietà, abilità ec. lontanissime dalla sua primitiva condizione, non acquistano tuttodí sotto i nostri occhi, e tuttodí esercitano, i cavalli da tiro, da maneggio ec., proprietà ed abilità che non ci fanno piú meraviglia alcuna, a causa dell’abitudine e frequenza, e che l’arte d’insegnar loro siffatte cose è comunissima e presentemente è da lungo tempo facile, ma né questa né quelle sono perciò men degne di maraviglia. (3975) Or con tutto questo e con tutto che il numero degli individui cosí ammaestrati sia tanto e cosí continuo e successivo ec. chi dirà che ec. come sopra? se non chi stima che tutto il mondo, e in questo la specie de’ cavalli, sia fatta di natura sua per servizio dell’uomo, e tenda a questo come a suo fine, e non abbia la sua perfezione fuor di questo, onde sia destinata e disposta naturalmente all’acquisto di quelle facoltà e qualità che si richiedono o convengono e giovano a tal servizio, di modo che un cavallo non sia perfettamente cavallo se e fino ch’ei non sa portare un uomo sul suo dosso e obbedire a’ suoi segni e prevenirli e indovinarli ec. ec. e far tutto questo perfettamente (11 decembre 1823).
* Diminutivi positivati. Corbeau, corbin da corvus (11 decembre 1823).
* Diminutivi positivati greci. θηρίον, βιβλίον, σιτίον co’ loro derivati. Altri che forse pur sono, almen talvolta, positivati, vedili nella grammatica del Weller,