Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/461

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456 pensieri (4078-4079)

di religione, non di politica, le accuse e giudizi contro gl’incolpati di tali delitti ec. ec. Anche Alessandro si fece passare per figlio di Giove Ammone, e pare che da qualche parte del popolaccio fosse creduto, non solo de’ barbari, ma de’ greci e macedoni, ed è ben verisimile, o certo egli usò questa finzione come un mezzo politico per farsi rispettare e temere ec. e tenere in dovere ec., onde mostra che egli giudicò dovergli essere creduto, e ciò dai greci principalmente e dai macedoni, poiché i barbari non riconosceano gli stessi dei. Vedi in Luciano tra i Dialoghi de’ Morti, quello di Alessandro e Diogene, Alessandro e Filippo, Alessandro, Annibale, Scipione e Minosse (21 aprile 1824). E certo la Grecia allora non era una sciocca, né meno illuminata che fosse Roma al tempo degl’Imperatori (21 aprile 1824).


*    Diminutivi positivati. Non solo in francese pistolet per pistola, ma anche in ispagnuolo pistolete, forse dal francese, poiché in ispagnuolo ete non è diminuzione (22 aprile 1824). Si dice anche in ispagnuolo pistola. D. Quijote, ed. Madrid 1765, t. IV, p. 237-238, dove poco avanti, p. 235, trovi pistolete (23 aprile 1824).


*    Alla p. 3106. Niuna cosa è forse piú atta di questa a mostrare la differenza del pensar moderno e del pensare antico (massime molto antico, al qual tempo appartiene Frinico e piú che mai Omero) intorno a questi punti di cui qui discorriamo, differenza che tiene strettamente alla diversità generale dello stato dello spirito umano a’ tempi antichi e a’ moderni. Quando negli ultimi anni, dopo  (4079) il ritorno de’ Borboni, fu rappresentata a Parigi la tragedia del Vespro Siciliano, tragedia che ebbe un successo distinto, qual mai o francese o straniero pensò ad accusare il poeta di poco amor nazionale o