Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/8

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(3521-3522-3523) pensieri 3

erano piú venerabili e venerati, piú stimabili e stimati, ed anche in molte parti piú utili a’ loro simili o compagni ed al corpo della società, che non i giovani e quelli dell’altre età. 2°, Cominciata a corrompere la società umana e giunta la corruzione al mezzo, o piú oltre, l’esperienza dovette fare tutto il contrario delle cose dette di sopra, e distruggendo le buone disposizioni naturali e le qualità contratte ne’ primi anni, render l’individuo tanto peggiore di carattere, d’animo, di costumi, di qualità, di azioni o di desiderii quanto piú egli avesse sperimentato. Allora dunque i vecchi furono (nella gran società) molto meno stimabili e stimati, quanto alla virtú ed all'onestà, che i giovani ec.; molto piú tristi, svergognati,  (3522) finti, coperti, furbi, traditori, malvagi, insomma alieni dal ben fare, e dannosi, o inclinati a far danno, a’ compagni e alla società. Laddove quei dell’altre età, e massime i giovani, furono molto piú degni di stima e molto piú utili o men dannosi, perché meno corrotti; piú buoni perché piú naturali; piú proprii a ben fare, piú misericordiosi, piú benefici, perché men freddi, piú generosi per natura dell’età, men guasti dall'esempio e dalle cattive massime o non ancor guasti ec. 3°, Passata che fu la corruzione sociale di gran lunga oltre il mezzo, e giunta, si può dire, al suo colmo, nel quale oggidí si trova e riposa, ed è, a quel che sembra, per riposar lungamente o in perpetuo; non fu e non è bisogno di molta né lunga esperienza né d’assai mali esempi per corrompere negl’individui la sempre buona natura ed indole primitiva; nascono, si può dir, gli uomini già corrotti; il primitivo, e seco la virtú ed ogni sorta di bontà effettiva, è sparito quasi onninamente dal mondo; il giovane, anzi pure il fanciullo, in brevissimo tratto è maturo e vecchio di malizia,  (3523) di frode, di malvagità, e conosce il mondo assai piú che i vecchi stessi per lo passato non facevano ec.