Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/178

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(4237-4238) pensieri 173



*    Scultare da sculptum, come in francese sculpter. Vedi Crusca.


*    Sminuzzare-sminuzzolare.


*    Quell’idiotismo nostro e latino del sibi, o mihi ec. e del si, mi, ti, ci ec., ridondante in vero o in apparenza, notato da me altrove, nell’uso dei verbi, anche attivi, ha molta corrispondenza coll’uso del verbo greco medio, nei quali verbi spessissimo a prima vista non si scorge ombra di azione reciproca, e paiono usati a puro capriccio, invece dell’attivo; benché poi, attentamente guardando, sempre o il piú delle volte, massime ne’ buoni autori, vi si scuopra la cagion di usarli piuttosto che gli attivi, e un non so che di reciproco nella significazione (Vigilia di Natale, domenica, 1826; Recanati).  (4238)


*    Πάτανον-πατάνιον o βατάνιον, come appunto in latino patina-patella.


*    Senz’altro fiato (cioè nessuno). Galilei, Saggiatore; Opere, ediz. di Padova, t. II, p. 284, luogo molto insigne e notabile al proposito.


*    Alla p. 4204. Bellissimo, e da vedersi e leggersi attentamente, è il capo 7 del libro VI di Casaubono, ad Athenaeum, dove parla degli antichi libri intitolati Διδασκαλίαι o περὶ διδασκαλιῶν (che potremmo tradurre delle Esposizioni dei drammi), libri che contenevano le istorie o croniche delle opere drammatiche, in quanto alle circostanze dei tempi, occasioni, modi, in cui furono esposte sulla scena. Intorno a tale argomento si affaticarono i primi letterati, incominciando da Aristotele, e massime i critici. Erano libri, come bene osserva il Casaubono, utilissimi alla cronologia da una parte, e dall’altra alla storia sí delle vicende