Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/219

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212 pensieri (4268-4269)

mezzo). Viceversa κακòς malvagio è usato continuamente e con proprietà di lingua, per codardo, o da nulla; ignavus. Cosí ὰγαδὸς ed ἐσθλὸς e simili, per valoroso, utile, prode, strenuus. Similmente bonus e malus presso i latini. Φαῦλος da nulla, da poco, spesso è il medesimo che tristo, cattivo (come vaurien in francese), tanto di uomo, quanto di cosa. Χρηστὸς è utile e buono (similmente χρηστότης); ἄχρηστος inutile e cattivo.


*    È osservazione antica che quanto decrescono nelle repubbliche e negli stati le virtú vere, tanto crescono le vantate, e le adulazioni; e similmente, che a misura che decadono le lettere e i buoni studi, si aumentano di magnificenza i titoli di lode che si danno agli scienziati e a’ letterati, o a quelli che in sí fatti tempi sono tenuti per tali. Il somigliante par che avvenga circa il modo della pubblicazione dei libri. Quanto lo stile peggiora, e divien piú vile, piú incolto, piú εὐτελὴς, di meno spesa; tanto cresce l’eleganza, la nitidezza, lo splendore, la magnificenza, il costo e vero pregio e valore delle edizioni. Guardate le stampe francesi d’oggidí, anche quelle delle semplici brochures e fogli volanti ed effimeri. Direste che non si può dar cosa piú perfetta  (4269) in tal genere, se le stampe d’Inghilterra, quelle eziandio de’ piú passeggeri pamphlets, non vi mostrassero una perfezione molto maggiore. Guardate poi lo stile di tali opere, cosí stampate, il quale a prima giunta vi parrebbe che dovesse esser cosa di gran valore, di grande squisitezza, condotta con grand’arte e studio. Disgraziatamente l’arte e lo studio son cose oramai ignote e sbandite dalla professione di scriver libri. Lo stile non è piú oggetto di pensiero alcuno. Paragonate ora e le stampe dei secoli passati, e gli stili di quei libri cosí modestamente, cosí umilmente, e spesso (vilmente, abbiettamente) poveramente impressi; colle stampe e gli stili moderni. Il