Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/259

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in quella età, e provar qualche reliquia de’ miei sentimenti passati, messa quivi entro, per conservarla e darle durata, quasi in deposito; è di commuover me stesso in rileggerli, come spesso mi accade, e meglio che in leggere poesie d’altri (Pisa, 15 aprile 1828); oltre la rimembranza, il riflettere sopra quello ch’io fui, e paragonarmi meco medesimo; e in fine il piacere che si prova in gustare e apprezzare i propri lavori, e contemplare da se, compiacendosene, le bellezze e i pregi di un figliuolo proprio, non con altra soddisfazione, che di aver fatta una cosa bella al mondo; sia essa o non sia conosciuta per tale da altrui (Pisa, 15 febbraio, ultimo venerdí di Carnevale, 1828).


*    Pelo matto, pasta matta ec., μάτην μάταιος.


*    Ciascuna stella negli occhi mi piove Della sua luce e della sua vertute. Dante, Rime, lib. II, Ballata 3, Io mi son pargoletta bella e nova (Pisa, 19 marzo, festa di S. Giuseppe, 1828).


*    Βομβεὶν - bombire. A. di Costanzo, Stor. del Regno di Napoli, lib. VI, nella traduzione della lettera del Petrarca sopra il terremoto di Napoli (Pisa, 12 aprile, sabato in Albis, 1828). Vedi Crusca.

*   Prolato as.


*    M. Newton avoit donné la solution de ce problême...; e M. Fatio de Duillier venoit d’en publier une solution très-embarassée... M. Bernoulli, effrayé des calculs de M. Fatio, se mit à cercher par une autre voie le solide de la moindre résistance, et ne fut pas long-tems à le trouver. Les grands Géometres connoissent certe éspece de paresse qui préfere la peine de découvrir une vérité à la contrainte peu agréable de la suivre dans l’ouvrage d’autrui; en général ils