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Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/421

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412 pensieri (4478-4479)



*    Il dogma dell’invidia degli Dei verso gli uomini, celebrato in Omero, e soprattutto in Erodoto e suoi contemporanei, sembra essere di origine orientale, o divulgato principalmente in Oriente. Poiché esso tiene alla dottrina del principio cattivo, ed a quelle idee che rappresentavano le divinità come malefiche e terribili; dottrina e idee aliene dalla religione della Grecia a’ tempi omerici ed erodotei, come ho osservato altrove. Ed esso è l’origine de’ sacrifizi, e delle penitenze, sí comuni in Oriente, quasi ignote in Grecia. L’atto di Policrate samio (ap. Erodoto) che getta in mare il suo anello per procurare a se medesimo una sventura, non è che una penitenza (31 marzo 1829).  (4479)


*   «Scherzava sul poetar suo in questa forma: diceva ch’egli seguia Cristofaro Colombo, suo cittadino; ch’egli volea trovar nuovo mondo, o affogare». Chiabrera, Vita sua. Questo motto pare oggi una smargiassata, e ci fa ridere. Che grande ardire, che gran novità nel poetar del Chiabrera. Un poco d’imitazione di Pindaro, in luogo dell’imitazione del Petrarca, seguita allora da tutti i cosí detti lirici. E pur tant’è: a que’ tempi questa novità pareva somma, arditissima, facea grand’effetto. Oggi par poco, e basta appena a far impressione poetica tutta la novità e l’ardire che è nel Fausto o nel Manfredo. - Può servire a un Discorso sul romanticismo (1 aprile 1829).


*    L’imaginazione ha un tal potere sull’uomo (dice Willemain, Cours de littérature française, Paris, 1828, nell’Antologia, N. 97, p. 125, in proposito del generale entusiasmo destato dai canti ossianici al lor comparire, ed anco al presente), i suoi piaceri gli sono cosí necessari, che, anche in mezzo allo scetticismo di una società invecchiata, egli è pronto ad abbandonarvisi ogni volta che gli sono offerti con qualche aria di no-