Vai al contenuto

Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/107

Da Wikisource.

— 103 —


Dietro di lui, i camerieri sparecchiavano sotto gli ordini del maggiordomo, lanciati a viva voce.

Essi si precipitavano, si spingevano, facendo sparir la tavola, come ina decorazione da scena al fischio del macchinista.

Gli ospiti dovevano tornar in sala dopo il caffà,

— Capperi! Fa meno caldo qui, disse Gaga con un leggiero brivido entrando nella sala da pranzo.

— La finestra di quella sala era rimasta aperta: due lampade rischiaravano la tavola, su cui stavano i vassoi col caffè in piedi, mentre accanto cresceva il chiasso dei camerieri.

Nana era.scomparsa: ma nessuno si dava pensiero della.

sua assenza. Si faceva benissimo senza di lei, ognuno servendosi, frugando nei cassetti della credenza, per trovare i cucchiaini che mancavano. S’erano formati parecchi crocchi:

le persone divise durante la cena si ravvicinavano, scambiando sguardi, risate espressive, parole che riassumevano le situazioni.

— Non è vero, Augusto, diceva Rosa Mingon, che il signor Fauchery dovrebbe venire a colazione da noi, uno di questi giorni?

Mignon che si baloccava colla catena dell’orologio, scrutò un momento il giornalista coi suoi occhi severi, con un sorriso di cattivo u more. Rosa era pazza. Da buon amministratore ci metterebbe ordine a un tale sciapio. Per un articolo, vada; ma poi, servitori! Però, conoscendo che testolina avesse la moglie ed avendo per norma di permetterle con paterna indulgenza una corbelleria, quand’era neccessaria rispose; facendo il cortese:

— Certo.. sarò felicissimo.... Venito, venite, domani, signor Fauchery.

Lucia Stewart, che stava ciarlando con Steiner e Bianoa,

udì quell’invito, ed alzando la voce, disse al banchiere:

— È una smania che hanno tutte. Ce n’è una che m’ha perfino rubato il cane!... Vediamo, caro mio, è forse mia la colpa se voi la piantate? o.

Rosa voltò la testa. Sorsaggiava lentamente il suo " caffà guardava Steiner fisso, fisso, pallidissima; e tutta la collera