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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/114

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frutti, ma che frutti! pesche enormi, uva di questa grossezza, qualche cosa infine di straordinario per la stagione... ed in mezzo sei biglietti da mille... Era il Russo.... Naturalmente gli ho rimandato tutto quanto. Ma confesso che m’è dispiaciuto un pochino per le frutta!

Le donne si guardavano mordendosi le labbra. Aveva una bella faccia tosta per la sua età quella Mariuccia! Con questo poi, che storie simili, capitavano a delle sguaiate della sua specie! Eran, fra loro, profondi disprezzi. Sopratutto, invidiavano Lucia, furibonde dei suoi tre principi.

Dacchè Lucia, ogni mattina, montava a cavallo, e faceva una passeggiata al Boseo, il che l’aveva messa in voga, tutte, ormai, montavano a cavallo; una smania le aveva invase.

L’alba stava per spuntare;; Nana distolse gli occhi dalla porta, perdendo ogni speranza. L’uggia traboccava.

Rosa Mignon aveva rifiutato di cantar la Pantofola, raggomitolata in un angolo del canapò, ove discorreva sottovoce con Fauchery, aspettando Mignon, il quale aveva’ già guadagnato una cinquantina di luigi a Vandeuvres.

Un uomo grassotto, d’aspetto grave, decorato, aveva bensì declamato in dialetto alsaziano il Sacrifizîo d’Abramo; (quando Dio bestemmia dice: «Sacr...o nome di me!)» ed Isacco risponde sempre: «Sì babbo!» Solamente, nessuno avendo capito, il brano era sembrato stupido.

Non si sapeva che cosa ideare, per star allegri, per finir pazzamente la nottata.

Per un momento, Labordette immagino di denunciare le donne all’orecchio di la Faloise, il quale andava ronzardo intorno a ciascheduna, guardando se mon avesse il suo fazzoletto dietro nel collo.

Poi, siccome erano rimaste delle’ bottiglie di sciampagna sulla credenza, i giovinotti -s’eraho rimessi a bere; si chiamavano, si eccitavano; ma una ubbriachezza, tetra, d’una stolidaggine da lagrime invadeva la sala invincibilmente.

Allora il biondino (quello che portava uno -dei gran nomi di Francia), in fine di espedienti, disperato di non trovare nulla «di allegro, ebbe una idea: afferrò la sua bottiglia di sciampagna e la vuotò nel pianoforte.