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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/117

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delle case ancor addormentate, si disegnavano al barlume dell’alba, mentre giù, sul lastrico deserto, uno stormo di spazzaturai passava con un sordo rumore di zoccoli. E davanti a quello squallido ridestarsi di Parigi, si sentì vinta da un intenerimento da giovinetta, da un anelito alla campagna, all’idillio, dal desiderio di qualche cosa di dolce e di candido.

— Oh! non sapete? disse, tornando verso Steiner, mi con durrete al Bosco di Boulogne e berremo del latte.

- Una gioia infantile le faceva battere palma a palma. Senza aspettare la risposta del banchiere, il quale naturalmente acconsentiva, benchè seccato e sognando tutt’altro, corse a gettarsi una pelliccia sulle spalle.

In sala non c’era più, oltre a Steiner, che la brigata dei giovinotti: vuotato nel pianoforte fin l’ultima goccia dei lor bicchieri e non trovando più nulla, parlavano di andarsene, quando l’un di essi accorse trionfalmente, recando dalla credenza l’ultima bottiglia, — Aspettate! Aspettate! gridò, una bottiglia di Chartreuse.... Là; aveva bisogno di Chartreuse, questa la vuol rimettere. Ed ora, ragazzi, alzate il tacco. Siamo cretini.

Nello spogliatoio Nana dovette destar Zoè che s’era addormentata sopra una seggiola. Il gas ardeva: Zoè, con un brivido, aiutò la signora a mettersi il cappello e la pellicia.

— Infine, la cosa è fatta, ho seguito il tuo parere, disse Nana, che le diede del tu, in uno slancio espansivo, sollevata d’aver presa una decisione. Dicevi bene, il banchietfe od un altro fa lo stesso.

Zoè era imbronciata ed aggranchita. Borbottò che la signora avrebbe dovuto decidersi il primo giorno.

Poi, mentre la seguiva nella camera da letto, le chiese che cosa dovesse fare dei due che erano lì. Bordenave russava sempre, e Giorgio, il quale, venuto di soppiatto a tuffar la testa nei morbidi guanciali, aveva finito con l’addormentar ’visi, col suo lieve soffio da cherubino.

Nana rispose che li lasciasse dormire. Ma s’intenerì nuomente vedendo entrare Daghuenet, che la spiava dalla cucina ed aveva l’aria molto triste.

— Andiamo, Mimì, sii ragionevole, disse abbracciandolo e


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