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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/120

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lonna, un busto di Potier, una delle antiche glorie del teatro,guardava con le sue orbite vuote. Senonchè una voce chiassosa vibrò all’uscio.

Era Fontan, nel suo costume del secondo atto, in damerino elegante, tutto vestito di giallo, con guanti gialli.

— Dite, eh! gridò gesticolando, non sapete voi altri? è ib giorno della mia festa, oggi!

— To! fe’ Simona, la quale s’accostò con un sorriso, come attratta dal nasone e dalla larga bocca del comico, ti chiami.

dunque Achille?

— Appunto t.. ed ora ordinerò alla Bron che dopo il secondo atto ci porti su dello Sciampagna.

Da un po’ s’adiva in lontananza un campanello. Il suono prolungato s’affievolì, poi riprese, e quando il campanello ebbe cessato, un grido corse, sali, scese le scale, si perdette nei corridoi: «In scena pel secondo!... In scena pel secondo!....» Quel grido si ravvicinava; un omuncolo scialbo passò davanti all’uscio del foyer, e vi buttò, con tutta la forza della sua voce fessa: «In scena pel secondo!»

— Capperi! Dello Sciampagna, disse Prulliére, senza mostrare d’aver udito quel chiasso; non ischerzi tu!

— Io, se fossi in te lo farei portar dal caffè, dichiarò len tamente il vecchio Bosc, che s’era seduto sopra una panchina di velluto verde, la testa appoggiata al muro.

— Ma Simona obbiettò che conveniva rispettare i piccoli incerti della Bron. Batteva palma a palma, infiammata, mangiandosi con gli occhi Fontan, la cui faccia allungata a mo, di muso da capra, si agitava in un modo perenne degli occhi, del naso, della bocca.

— Oh! quel Fontan! non c’è che lui, mormorava; non c’è che lui!

Le due porte del foyer restavano spalancate sul corritoio Ghe metteva alle quinte. Lungo la parete gialla, vivamente rischiarata da una lanterna a gas che non si poteva scorgere, scivolavano profili rapidi, uomini in costume, donne seminude, ravvolte in scialli, tutti i figuranti del secondo atto, i mascherotti della tavernaccia della Palla Nera; e s'udiva, all’estremità del corritoio, il saltellar dei piedi battendo sui cinque gradini di legno che mettevano sul palcoscenico.