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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/146

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oi era tornato. D’altrorrde, iu stambugio CERTO di siignori attilati, inguàntati, dall’aria sottoihessa e pazignte.

Tutti aspettavano, guardandosi l’un l’altfo con sérieà.

Sulla tavola non c’erano più che i piatti sucidi; 1a Bron sveva distribuiti gli ultimi mazzi di fiori; sòltanto una rosa, chduta in terra, avvizziva accanto alla îgattà nera, the $’éra raggomitolata in forma di palla, mentre i gattini facevani dellb corse pazze, dei galoppi furibondi, fra le gàmb» dii «signdri. Per un mometito, Clarissa ebbe l’estro di cacclar via «La Faloise. Quel cretino, per coltar la misura, mon poteva patire le bestie; stringeva i porhiti contro il corpo per non toctare la guittà.

— Sta in guardia, ei sta per coglierti! disse Plutone, un burlone, il’quale risaliva, forbendosi la bocca col rovéseto della mano.

Allora Clarissa rinunziò all’idea di fare una partaccia sà La Falvise. Aveva veduto madima Bron consegnare la lettera al «$iovinotto di Sitnona; questi era andato a leggerla sotto Îl becco di gas del vestibolo. «Impossibile stassera, dilétto mio! sono impegnata.» E pacificamente, avvezzo alla fraso, senza dubbio era scomparso.

Feto un uomo almeno che sapeva vivere Non era cottìe gli altri che si ostinavano a rimanere lì, sulle seggiole senza paglia della Bron, in quella gran lanterna vetrata ove si andava cuocendo, e che non sentiva di buono per nulla! Bisognava pur che avessero una gran smania per le donnet Clarissa risalì nauseata; attraversò la scena, e si inerpicò lesta per la scala dei cAmerini, fino al terzo piano, per dar la risposta a Simona.

Sul palcoscenico, il principe, scostandosi dagli altri, parlava a Nana; non l’aveva lasciata, la covava co’ suoi occhi Semichiusi.

Nana, senza ianiasi, sorridente, diceva di sì con un cenno -del capo. Ma, all’improvviso, il conte, piantando Bordenave, il quale gli dava ragguagli sulle combinazioni di parecchi.

congegni, s’accostò per interrompere il colloquio. Aveva ubbidito ad un impulso di tutto il suo essere.

Nana alzò gli occhi, gli sorrise come a Sua Altezza. Però