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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/148

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sulle ginocchia, Prullière stiracchiandosi e sbadigliando prima d’entrar in scena, tutti spenti, gli occhi rossi, smaniosi d’aù= darsi a coricare.

In quel punto Tui che s’aggirava dalla parte giare dino, dacchè Bordenave gli aveva vietato la parte cortile, si appicciccò al conte per far il disinvolto, offrendosi di mostrargli i camerini i

Maffat, a cui una crescente languidezza toglieva il libero arbitrio, finì_col seguire il giornalista, dopo aver cercato cogli occhi il marchese di Chouard, che non c’era più. Provava insieme inquietudine e sollievo nel lasciar quelle quinte d’oride udiva la voce di Nana.

Fauchery lo precedeva di già nella scala, chiusa da bussole di legno al primo ed al secondo piano. Era una di quelle scale di casa dubbia, del genere di quelle che il conte aveva vedute nelle sue visite di membro della Congregazione di Carità, una scala nuda e rovinata, intonacata di giallo, con degli scalini consumati dalla continua discesa di molti piedi, ed una balaustrata di ferro, resa lucida dallo sfregamento delle mani. Ad ogni pianerottolo, una finestra bassa e quadrata a livello del suolo, s’internava nel muro come uno spiraglio.

Delle fiamme di gas ardevano nelle lanterne ingessate, nelle muraglie, rischiarando brutalmente quella nudità, sprigionando un calore che saliva e si sail nell’angusto ©

spirale della scala.

Nel giunger al piede della scala, il conte aveva sentito di nuovo un alito ardente cadergli sulla nuca, quell’odore di donna che scendeva dai camerini în un onda di luce e di rumore; ed ora ad ogni scalino che saliva, il muschio delle ciprie, l’acredine delle essenze e degli aceti di toeletta, lo riscaldavano e lo stordivano maggiormente.

Al primo piano, due corritoi s’internavano, syoltavano bruscamente, con porte dipinte in giallo, segnate di numeri bianchi, che parevano quelle di certe case ammobigliate molto sospette: in terra, i mattoni dissaldati formavano delle gibbosità nello schiacciamento della vecchia bicocca.

Il conte s’arrischiò a gettar un’occhiata da un uscio semi