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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/158

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Ma Giorgio rispose vivacemente:

— Oh! mamma, il giardiniere parlava senza sapere... Poco

fa il cocchiere diceva il contrario: non sì aspetta nessunoalla.

Mignotte prima di doman l’altro.

Ei procurava di fare il disinvolto e l’indifferente, studiando con la coda dell’occhio l’effetto delle sue parole sul conteQuesti aveva ripreso il cucchiarino e lo rigirava di nuovo come rassicurato.

La contessa, gli occhi fissi sui lontani lembi azzurri del parco, sembrava non badar più alla conversazione, seguendo con un mezzo sorriso qualche suo segreto pensiero, sorto d’improvviso in lei; mentre Estella, stecchita sulla seggiola, aveva ascoltato quel che dicevano di Nana, senza che un soltratto del suo candido viso di vergine si alterasse.

— Dio buono! mormorò dopo breve silenzio la signora.

Hugon, ritrovando la sua bonomia; ho torto d’arrabbiarmi,.

Il sole splende per tutti, non è vero? Bisogna pure che tutti vivano... Se incontriamo quella signora sulla strada, non ci sarà altro da fare, che non salatarla.

E mentre uscivano dalla camera da pranzo, sgridò di nuovo la contessa Sabina per essersi tanto fatta desiderare quest’anno. La contessa si difende va, buttava la colpa del ritardo.

sul marito; due volte alla vigilia della partenza, quando i bauli erano già chiusi, aveva dato contr’ordine, parlando di affari urgenti; poi si.era deciso d’un tratto, allorchè essa credeva che non se ne parlerebbe più.

Allora la signora Hugon raccontò che Giorgio, anche lui aveva annunziato per ben due volte il suo arrivo senza lasciarsi vedere, e poi il giorno prima era piombato alle Fondette, quando meno essa se lo aspettava. Gli ospiti era scesi in giardino. I due uomini, a destra ed a sinistra delle signore, ascoltavano silenziosi, le spalle curve.

— Non importa, disse la vecchia signora coprendo di baci i biondi capelli del figlio che le camminava al fianco, Zizi è pur carino d’esser venuto a chiudersi in campagna con la mamma... Non mi dimentica quel buon Zizi!

Nel pomeriggio ebbe qualche inquietudine.

Giorgio, il quale, subito dopo la colazione, si era lamentato