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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/161

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— ohi guarda Zoè, guarda quant’erba! E tutto questo è frumento?... Dio buono! quant’è bello!

— Si vede che la signora non è della campagna, disse alla fine la cameriera con sussiego. Io l’ho conosciuta e fin troppo la campagna, quando era dal mio dentista che aveva una casa a Bougival!... Ma diamine! La sera è fredda, c’è dell’amidità da queste patti...

Si passava sotto agli alberi, Nana fiutava l’odor delle foglie come un caval novello. All’improvviso, ad una svolta della strada, vide un angolo di casa tra fitti rami. Forse ora colà!

ed intavolò una conversazione col cocchiere, il qualé diceva sempre no crollando il capo. Poi, mentre scendevano l’altro pendio del colle, si limitò ad accennar colla frusta, mormorendo:

— Guardate laggiù I

Nana si alzò sporgendosi fuori tutta dallo sportello.

— Dove? Dove? gridava, pallida, non vedendo ancor nulla,

Infine potè discernere un lembo di muro. Allora furono lieti gridi, piccoli salti, tutto un trasporto di gioia da una donna vinta da una viva e traboccante emozione.

— Zoè, vedo, vedo!... Mettiti dall’altra parte... Oh! c’è sul tetto una loggia con mattoni. Laggiù vedo una serra! Ma gli è assai vasto.. saî, molto vasto... Oh! come sono contenta!

Ma guarda, Zoè, guarda dunque!

La carrozza s’era fermata davanti al cancello: una duri cina s’aprì ed apparve il giardiniere, alto e magro, col berretto in mano. Nana volle ricuperar la sua dignità, poichè le pareve che il cocchiere, colle sue labbra unite, ridesse in cuor suo. Si frenò per non correre, ascoltò il giardiniere (un ciarlone, quello), il quale pregava la signora di scusar il disordine, visto che non avevo ricevuto la lettera della signora che alla mattina: ma malgrado i suoi sforzi, ella si sentiva come sollevata da terra, camminava così lesta che Zoè stentava a tenerle dietro.

In capo.al viale, si fermò per abbracciar la casa d’un sol sguardo. Era un gran padiglione di stile italiano, fiancheggiato da un altro edifizio più piccolo, che un ricco inglese aveva fatto costruire, dopo due anni di soggiorno a Napoli e di cui s’era stancato subito.