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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/190

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giuraddio! non autorizzava nessuno, nemmeno sua zia, di dir trivialità in sua presetiza. Poi affogò tutti quanti di noia, coi suoi buoni sentimenti, in un accesso d’onestà- cretina, con delle idee d’educazione religiosa per Gigino, tutto un piano di buora condotta e savia parsimonia. Siccome gli altri ridevano, essa rispose con seritenze profonde, cotì erollatine di testa da borghese convinta; dicendo che l’ordine soltanto.

conduceva alla ricchezza e che ella non si séntiva di morire:

sulla paglia.

e donne, indispettite da quei discorsi, protestarono: Impossibile! Che diamine! non si riconosceva più Nana!

Ma lei, con muta ostinazione, ricadeva nelle sue fantasticherie, gli occhi imbamboliti, vedendosi sorger dinanzi la visione d una Nana ticchissima, onoratissima.

8’ andava a letto, quando comparve Muffat. Fa Labordette che lo scérse in giardino. Indovinò tutto, gli rese il servizio d’allontanare Steiner e di condtrlo per mano, lungo il corritoio buio, fino alla camera di Nana. Labordette, in queste faccende, era di una distinzione perfetta, espertissimo, e beato di far la felicità altruî. Nana non si mostrò punto sorpresa, bensì annoiata dalla smaniosa costanza di Muffat nel volerla.

isognava esser serî nella vita, po’ poit L’amore era una grilleria, Senza scopo. Poi aveva degli scrupoli a inotivo della giovinezza di Zizi. Affè! la sua condettà non era stata onesta. Ebbere! rientrava nel buon sentiero, si pigliava un vecchio.

— Zoè, disse alla cameriera, felice di lasciare la campagna, alzandoti domattiha fai ì bauli; noi torniamo a Parigi.

Poi si diede a Muffiit, ma senza piacere.

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