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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/192

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delle palle di vetro in cui ondeggiavano dei paesaggi e dei fiori.

Non vedeva nulla, pensava a Nana. Per quale scopo gli aveva essa detta un’altra menzogna? In quella mattina gli aveva scritto che non si disturbasse a venire, col pretesto che Gigino era indisposto ed ella passerebbe la notte dalla Lerat a vegliarlo?... Ma lui, sospettoso, s’era tuttavia recato da lei, ed aveva saputo dal portinaio che la signora, proprio in quel rthomento, usciva per andar al suo teatro. Ciò lo sorprendeva, poichè Nana non aveva parte nella nuova commedia.

Perchè dunque mentiva, e che diamine andava a fare al teatro delle Varietà, in quella sera? >

Urtato da un passeggiero, il conte, senza averne coscienza, abbandonò la vetrina del cartolaio e si trovò davanti ad una bottega di chincaglieria, guardando, colla sua aria assoria,.

un’esposizione di porta zigari e di taccuini, i quali recavano tutti ad un angolo la stessa rondinella azzurra. Per certo Nana era mutata.

Nei primi tempi, dopo il ritorno dalla campagna, ella lo faceva diventar pazzo, quando lo baciava tutt’ intorno sul viso, sulle basette, con dei vezzi incantevoli, giurandogli ch’ egli era il suo diletto, il solo carino che amasse. Egli non aveva più paura di Giorgio, trattenuto da’ sua madre alle Fondette.

Rimaneva il grosso Steiner, di cui Muffat sperava di pren dere il posto, ma sul.quale non ardiva provocare spiegazioni.

Sapeva che era di nuovo in imbarazzi finanziari straordinari, prossimo alla rovina, e che s’aggrappava agli azionisti delle saline delle Zande, per carpir loro un ultimo versamento di fondi. Quando incontrava il banchiere da Nana, questa gli spiegava con far assennato, che non poteva scacciarlo come un cane, dopo quanto aveva speso per lei. D’altronde, da tre mesi, il conte viveva in mezzo ad una tale ebbrezza dei sensi, che all’infuori del bisogno di possedere quella donna, non sentiva nessun’altra impressione ben definita..

Nel tardo risveglio dei suoi appetitì carnali, egli aveva una ghiottoneria da fanciullo, che non lasciava luogo nè alla vanità nò alla gelosia. Una sola sensazione chiara poteva colpirlo: Nana si faceva meno carina; non gli dava più baci sulla