Vai al contenuto

Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/193

Da Wikisource.

— 189 —


barba. Ciò lo impensieriva; da uomo che ignorava gli istinti muliebri, si veniva domandando che cosa ella potesse rimproverargli. Eppure credeva di soddisfarla in ogni suo desiderio. E tornava sempre a quella lettera del mattino, a quella complicazione di bugie, dette nello sccpo sì semplice di passare la serata al suo teatro. Sotto "una nuova spinta della folla, egli aveva attraversato l’andito, ed ora si lambiccava il cervello, ritto davanti ad un vestibolo da restaurant, gli occhi fissi sopra delle allodole spennacchiate ed un gran salmone allungato nella vetrina.

Finalmente parve strapparsi a quello spettacolo.

Si scosse, alzò gli occhi, vide che eran quasi le nove.

Nana stava probabilmente per uscire, egli esigerebbe da lei la verità. E camminò innanzi, ricordando le lunghe ore che aveva passato colà quand’ella recitava, ed egli veniva a prenderla alla porta del teatro. Tutte le botteghe gli erano note, ne ritrovava gli odori nell’aria tepida e satura di gas, forti odori di cuoio di Russia, profami di vaniglia che salivano dai sotterranei d’un fabbricatore di cioccolate, acuti aliti di muschio esalati dalle porte aperte dei profumieri. Perciò non ardiva più fermarsi davanti ai pallidi visi delle venditrici che, dietro il loro banco, lo guardavano placidamente come si guarda una persona conosciuta.

Per un momento, sembrò intento ad osservare le finestrine tonde al disopra dei magazzeni, come se Ie scorgesse per la prima volta, nell’ingombro delle insegne. Poi, di nuovo, risalì fino al Boulevard e ristette un minuto.

La pioggia non cadeva più che come un fino pulvischio, di cui la fredda impressione sulle mani lo calmò.

Pensò alla moglie, che si trovava allora presso Macon, in un castello, ove dall’autanno in poi la sua amica, la signora di Chezelles, giaceva ammalata. Le carrozze, sui trottatoi, scorrevano in: mezzo ad un fiume di fango, Ja campagna doveva essere orribile con quel tempaccio. Ma, ben tosto, affer-.

rato da subitanea inquietudine, tornò nell’afa del passaggio, "camminando a gran passi tra la folla; gli era venuto in mente che se Nana diffidava di lui, scapperebhe per la galleria Montmartre.