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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/197

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Inserisci il testo da non formattare — Tò! mormorò, è graziosa quella guarnizione di madredreperla con quelle piume.

Poi, in tono indifferente:

— Mi accompagni dunque a casa?

© — Ma senza dubbio, disse lui sorpreso, poichè il tuo bambino sta meglio.

Allora rimpianse la storiella inventata. Forse Gigino era

preso da una nuova crisi; e parlò di ritornare alle Babi gnolles.

’Ma siccome si offriva di accompagnarla, così non insistette.

Per un momento provò, il sordo furore d’una donna che si sente presa al laccio, e che de ve mostrarsi mansueta. Infine si rassegnò, e risolvette di gaadagnar tempo; purchè arrivasse a sbarazzarsi del conte verso la mezzanotte, tutto andrebbe a seconda del suo desiderio.

— È vero, sei scapolo questa sera, mormorò lei. Tua moglie non torna che domattina, non è vero?

— Sì, rispose Muffat, alquanto impacciato nel sentirla parlare famigliarmente della contessa.

+ Ma essa insistette, chiedendo l’ora della corsa, volendo sa-’

pere se si recherebbe alla stazione ad aspettarla. E rallentava ancora il passo, come se le botteghe le destassero il più grande interesse.

— Guarda! disse fermandosi di nuovo davanti un gioielliere, che braccialetto originale!;

Adorava quel passaggio dei Panorama. Era una passione

che le rimaneva della sua giovinezza per l’orpello dell’articolo parigino, i gioielli falsi, lo zingo dorato e il cartone simulante il cuoio. Quando passava, non sapeva spicciarsi dalle vetrine, come al tempo in cui trasc inava per via le sue ciabatte da monella, fermandosi estatica davanti le confetture d’un pasticciere, ascoltando i suoni dell’organetto in una bottega vicina, invaghita sopratutto del gusto chiassoso, dei gingilli a buon mercato, degli utensili da lavoro contenuti in guscie di noce, delle gierle da cenciaiuolo per gli stuzzicadenti, delle colonne Vendòme e degli obelischi portanti dei termometri.

Ma, in quella sera, era troppo SOssopra, guardava senza ve ZoLa — Nana. 13.