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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/234

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tasse fino al sangue. D’altronde quando si mangia una stiac— ciata, non si scote poi sempre la coltre? Fontan-aveva rab biosamente riacceso il lume. Entrambi si alzarono; e a piedi

nudi, in camicia, rimboccando le lenzuola, si diedero a spazzar via le bricciole colle mani.

Lui, che batteva i denti dal freddo, si ricoricò, mandandola.

al diavolo, perchè la gli raccomandava di forbirsi bene i piedi nel rimettersi a letto. Infine riprese il suo posto, ma appena distesa, ballò; ce n’erao ancora.

— Per bacco! n’era sicura, ripeteva lei. Tu ve le hai ri-portate coi tuoi piedi... Non posso, io! ti dico che non possoquietare!

E faceva atto di scavalcarlo, per balzare in terra. Allora spinto agli estremi, volendo dormire, Fontan le alluugò con impeto un ceffone. Il colpo fa così forte che Nana, ricadde.

supina d’un subito, colla testa sul guanciale; rimase stordita...

— Oh! diss’ella semplicemente, con un sospirone da bambina.

Un momento, la minacciò d’un altro schiaffo, chiedendogli se si moverebbe ancora. Poi, spento il lume, si distese comodamente sul dorso, e tosto russò. Lei, colla faccia nel guan-ciale, singhiozzava sommessa. Era una viltà l’abusare così della propria forza; aveva avuto realmente paura, tanto la.

maschera grottesca di lui s’era fatta terribile. E la sua collera sfamava, come se lo schiaffo l’avesse calmata.

Essa lo rispettava, si faceva fin contro la parete, per lasciargli tutto il posto. Anzi, finì coll’addormentarsi, fa guancia calda, gli occhi pieni di lagrime, in una spossatezza dubbiosa, in una sommissione così intera da non sentire più il fastidio delle bricciole se

Alla mattina, quando si risvegliò, essa tenevasi Fontan fra.

le sue braccia nude, stretto contro il suo petto, fortemente.

— N’è vero? non ricomincierebbe mai più, mai, mai!

Essa l’amava troppo; da lui, le era ancor care l’essere schiaffeggiata.

Allora, cominciò una vita nuova. Per un sì, per un no,.

Fontan la regalava di busse. Lei, fatta l’abitudine, se le bu-scava senza fiatare. Talvolta, gridava, lo minacciava; ma ei: