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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/236

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— Che cosa gli salta ora, a quel porco lì?

Poi, le parve ravvisarlo. Tre giorni prima, verso le mezza notte, risalendo sola il Boulevard, essa gli aveva parlato quasi.

per mezz’ora, all’angolo di via Labruyéère, per deciderlo. Ma ciò non fece che ributtarla maggiormente.

— Son essi abbastanza gralli da gridarvi dietro delle sciocchezze in pieno giorno! riprese. Quando si va pe’ fatti suoi, sì vuol essere rispettate, n’è vero?

Nana aveva finito col pigliare i suoi piccioni, benchè dubitasse della loro freschezza. Allora Satin volle mostrarle la casa dove abitava. Era lì accanto, via La Rochefoucauta. E appena furono sole, Nana raccontò la sua passione per Fontan.

Arrivata davanti la sua porta, Satin s’era piantata lì sui due piedi, i suoi rapani sotto il braccio, ascoltando con vivo interesse un ultimo ragguaglio che l’altra le dava, la quale, a sua volta mentiva, giurando che era stata lei che aveva scacciato il conte Muffat, a gran pedate nel sedere.

— Oh! molto chic! ripeteva Satin, molto chic, dei calci ne] sedere! E non ha detto nulla, n’è vero? Sono così vigliacchi, codesti uomini! Avrei voluto esser là per vedere il suo muso... Hai ragione, cara mia. E.. zero per la moneta!

Io, quando mi son buscata una cotta, mi faccio empire da creparne... Verrai a trovarmi neh! lo prometti. L’uscio a sinistra. Batti tre colpi, perchè c’è un mucchio di sudicioni che capitano.

Da quel giorno, quando Nana s’uggiva treppo, scendeva a

trovare Satin.

Era sempre certa di trovarla, chò quella non usciva -mai prima delle sei.

Satin occupava due camere, che un farmacista le aveva fatto ammobigliare per salvarla dalla polizia: ma in meno di tredici mesi, ella aveva rotto i mobili, sfondate le seggiole insudiciate le cortine, sciupato ogni cosa, con tale eccesso di disordine e di sudiceria, che il quartierino sembrava abitato da una legione di gatti in furore. I giorni in cui, stomacata ella stessa, voleva accingersi a ripulire, le restavano in mano

dei pezzi di seggiola, e.dei brandelli di tappezzeria, a furia.

d’arrabattarsi in quel sudiciunie.

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