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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/244

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di Satin. Ecco una ragazzaccia che si lasciava impinzare, e:

che se la svignava col primo cane capitato, senza manco dir grazie. Certamente, non eran che tre lire, ma le pareva duro lo stesso, il modo era stato troppo sconcio.

Tuttavia pagò, buttò le sue sei lire a Laura, che disprezzava in quel momento più del fango della strada.

In via dei Martiri, Nana sentì aumentare ancora il suo rancore. Per certo, la non sarebbe corsa dietro a.Satin; bella.

sporcizia, per mettervi il naso! Ma intanto la sua serata era guasta, distrutta, e, passo, passo, risalì verso Montmartre, struggendosi sopratutto contro madama Robert.

Quella, per esempio, aveva una famosa tola a voler fare la signora distinta! oh, sì, distinta nell’angolo delle spazzature!

Ormai la era certa d’’ averla incontrata al Papillon, una lurida taverna di via dei Poissoniers, d’onde gli uomini se la menavano via seco per una trentina di soldi.

E una simile creatura agguantava dei capi d’ufficio, col suo farino modesto e rifiutava delle cene alle quali le si faceva l’onore d’invitarla; tutto per darsi l’aria di persona virtuosa! Affè te la darò io la virtù!

Già, le son sempre queste bacchettone che se la godono a crepapelle in luridi stambugi che nessuno conosce.

Nana, pertanto, rivolgendo in mente tutto questo, era arrivata a casa, in via Véron; la fu tutta scossa vedendo che c’era lume nella sua camera.

Fontan era ritornato a casa di malumore, piantato lui pure dall’amico che gli aveva pagato da pranzo. Ascoltò con fredda indifferenza le spiegazioni ch’essa gli dava, tutta paurosa di buscarsi delle busse, e affannata di sieovaralo lì, mentre non lo aspettava prima di un’ora del mattino; -ella mentiva, confessava bensì d’aver speso sei lire, ma con madama Maloir.

Ma egli rimase dignitoso, le porse una lettera al di lei indirizzo, che egli aveva dissuggellata senza complimenti.

Era una lettera di Giorgio, tuttora rinchiuso alle Fondette, il quale si sfogava ogni settimana in pagine ardenti d’amore.

Nana andava pazza per le lettere; adorava sopratutto che