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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/250

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Fontan, a dir il vero, l’aveva messa alla porta, dicendo che non voleva più incontrarla in casa; e, da quel giorno, quand’egli capitava a casa, mentre essa vi si trovava, ella doveva svignarsela dalla parte della cucina, cosa che la umiliava orribilmente. Epperò, non rifiniva di sparlare di quel villanzone, rimproverandogli sopratutto d’essere un mal educato, con un fare da persona ammodo, a cui nessuno potrebbe insegnarne in fatto di creanza e di civiltà.

— Oh! la si vede subito, diceva ella a Nana, egli non ha il sentimento delle più piccole convenienze. Sua madre doveva essere una donna volgare; non star a negarlo, lo si sente!... Non parlo per me, benchè una persona della mia

età, abbia diritto a dei riguardi... Ma tu, come fai per sopportare le sue manieraccie? poichè, posso dirlo senza van tarmi, io t’ho sempre insegnato ad avere bei modi, ed hai ricevuto in casa tua i migliori consigli. Eh? noi eravamo tutti gente per bene nella nostra famiglia.

Nana non protestava, ascoltava a testa bassa.

— Poi, continuava lazia, tu non hai conosciuto che delle per sone distinte.. si parlava appunto di ciò, con Zoò, ieri da me. Lei pure, non sa comprendere. «Come, diceva lei, la signora che menava pel naso il signor conte, un uomo così perfetto, (giacchè, a dirla fra noi, sembra che tu lo tenessi come un somaro) come mai la signora può lasciarsi massacrare da quel pulcinella?» Io, ho soggiunto, che per le busse,

nto si potevano ancora sopportare: ma che giammai io non avrei sofferto la mancanza di riguardo.... Insomma quell’uomo non ha nulla che possa parlare in suo favore. Io non lo vor rei neanche dipinto nella mia camera. E tu ti rovini per un.

merlo simile; sì tu ti rovini, cara mia, ti metti la corda al collo, quando ve ne son tanti, e dei più ricchi, dei personaggi che fanno parte del governo... Basta! non istà a me il dirti di queste cose. Ma alla prima porcheria, io lo pianterei là, con un: «Signore, per chi mi prendete?» detto con quella tua aria dignitosa, sai, che gli taglierebbe braccia e gambe.

Allora, Nana scoppiava in singhiozzi, balbettando:

— Oh! zia io l’amo.