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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/252

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Un giorno, gli rese perfino le tre lire, dicendo d’aver ancor denaro dal dì innanzi. Siccome non ne aveva dato il dì prima, ei rimase incerto, nel timore di una lezione. Ma ella lo guardava co’ suoi occhi amorosi, lo baciava con un abbandono così assoluto di tutta sè stossa, che ei si rintascò i quattrini, col lieve tremito convalso d’an avaro che riesce a riafferrare una somma compromessa,

Da quel giorno non ebbe più inquietudini, non chiedendo mai da dove veniva-il denaro, la faccia scura quando c’erano dei pomi di terra, ridendo a slogarsi le mascelle in faccia alle anitre ed arrosti di castrato, senza pregiudizio però di qualche bussa che regalava a Nana, perfino nella sua piena felicità, per non perder la pratica.

Nara aveva adunque trovato il mezzo di supplire a tutto.

La casa, in certi giorni, era zeppa di commestibili. Due

volte la settimana, Bosc vi prendeva delle indigestioni.

Una sera che la Lerat se ne andava, arrabbiata di veder sui fornelli un pranzo copioso di cui la non toccherebbe un boccone, non potè frenarsi dal chiedere brutalmente chi era che- pagava. Nana, Sorpesa, divenne istupidita, e si mise a piangere.

— Ebbene! ecco un onesto sistema disse la zia che aveva capito.

Nana, si era rassegnata per aver la pace in casa, E: poi era colpa della Tricon, che essa aveva incontrata in via di Laval, un giorno che Fontan era uscito furibondo, in causa d’un piatto di merluzzo. Allora, aveva detto di sì alla Tricon, la quale, appunto, si trovava in imbarazzi. Siccome Fontan non tornava mai a casa prima delle sei, essa poteva disporre del pomeriggio, e guadagnava quaranta lire, sessanta, talvolta anche più. Avrebbe ben potuto ricavare anche dieci e quinGici luigi, se avesse saputo conservare la sua posizione; ma la era ancora ben contenta di trovare tanto da far bollire la pentola.

La sera, ella dimenticava ogni cosa, quando Bose scoppiava di cibo, e Fontan, coi gomiti sulla tavola, si lasciava baciare

sugli occhi, coll’aria presuntuosa d’an uomo che. è amato per Sè -medesimo.