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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/271

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passare, e io getto allora un lieve grido: «Ah! essa l’ha abbracciato!» Ma per far questo bisogna che Tardiveau risalga... Capite Fontan? dovete risalire. Suvvia1 provatevi a che ci sia dell’ insieme.

Gli attori ricominciarono la scena, Ma Fontan ci metteva tanta cattiva volontà che la cosa non andò punto bene. Due volte Fauchery dovette ripetere le sue indicazioni, gesticolando ogni volta con maggior fuoco. Tutti lo ascoltavano con aria tetra, si guardavano intontiti come se egli li avesse pregati di camminar con la testa in giù, poi, mal destri, si provavano per arrestarsi tosto, rigidi come burattini di cui si sono rotti i fili.

— No! la è troppo difficile per me, non intendo; disse alla fine Fontan con la sua voce insolente.

Bordenave non aveva aperto bocca.

Sdraiato completamente nel seggiolone, non mostrava più, nel torbido barlume del fanale, che la sommità del cappello calcuto sugli occhi, mentre il bastone abbandonato gli formava una sbarra sul ventre; si avrebbe detto che DOFRIoO:

ma, d’un tratto si raddrizzò.

— Ragazzo mio, la è cosa insulsa, dichiarò pacatamente a Fauchery.

— Come! insulsa? sclamò l’ autore, fattosi pallidissimo. L’insulso, sarete voi, caro mio.

Bordenave stavolta cominciò ad arrabbiarsi, ripetò la parola insulsa, ne cercò una più forte; trovò scempiata e cretina, si fischierebbe, non si lascerebbe finire l’atto. E siccome

Fauchery, inasprito, senza però aversene a male delle paro-. laccie che erano avvezzi a scambiar tra loro ogni volta che; si metteva allo studio una nuova commedia, lo trattava crudamente di bestia, Bordenave uscì dai gangheri. Faceva il mulinello con la mazza, sbuffava come un bue, sbraitando:

- — Giuraddio! Volete finirla di rompermi le tasche... Ecco. un quarto d’ora perdato in stupidaggini... Sì, stupidaggini....

ciò non ha senso comune... Eppure & così semplice! Tu, Fon tan, non ti movi. Tu, Rosa, non hai da fare che questa picGola mossa, non più, e poi discendi..,, Suvvia, mettetevi all’opera stavolta; date il bacio, Cossard.