Vai al contenuto

Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/281

Da Wikisource.

io dove l’ho il denaro!... Guarda! ci ballo sopra io, al denaro! ci sputo sopra!

E faceva una smorfia di schifo. Poi diventò sentimentale e con voce malinconica saggiunse:

“ — AR! conosco io qualche cosa che val meglio del denaro... Ah! se mi dessero quel che desidero!....

Egli rialzò lentamente la testa, mentre un lampo di spe ranza gli balenava nello sguardo. — Oh! tu non me lo puoi dare, riprese lei; non dipende da te e gli è perciò che te ne parlo.... Già, non son che discorsi... Vedi, vorrei aver la parte della donna onesta nella loro commedia...

— Che donna onesta? mormorò lui, sorpreso.

— La loro duchessa Elena, per bacco? Se credono che io farò Geraldina, s’ingannano! Una parte da niente, una sola scena e ancora!... D’altronde, non è questo il vero motivo. Non ne voglio più sapere delle cocottes. Sempre delle cocottes! Si direbbe, invero, che non sono buona ad altro che a far delle sgualdrine. L’è una cosa che mi fa dispetto, alla fine, perchè ci vedo chiaro, io, hanno l’aria di credermi una mal educata... Ah! caro mio, hanno fatto male i loro conti! quando voglio essere ammodo, ho uno chic. To! guardami un pochino! - Indietreggiò sino alla finestra, poi tornò impettita, misurando i passi col far guardingo d’una grossa gallina che non vuol insudiciarsi le zampe.

Egli, la seguiva con lo sguardo ancor velato di lagrime,

stordito da quella improvvisa scena da commedia che attra versava il suo dolore. Nana passeggiò un momento per mostrarsi bene in tutte le sue movenze, ed i suoi vezzi, con dei sorrisi pieni di finezze, di arguzia, con un batter di palpebre e un ondeggiar di gonnella, e, piantatasi nuovamente davanti a lui:

— Eh! La è così, non ti pare? — Oh! Benissimo, perfettamente, balbettò lui, ancor senza fiato, l’occhio turbato.

— Quando ti dico che la so fare la parte della donna onesta! Ho provato in casa mia: nessuna sa assumer il mio contegno da duchessa, che se ne ride degli uomini. Hai os-