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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/287

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Il commediografo rimase per un momento a bocca aperta, poi proruppe:

— Ak! no! Codesta è una burla.. non è vero? si ridurebbe troppo.

— Bè! la non è già così cattiva la cosa, quando si ride L. Riflettete, caro mio... L’idea piace moltò al signor eomte.

Maffat, per darsi un contegno, aveva preso sopra una della scansie, nella polvere, un oggetto di cui pareva stentasse 4 definîir la natura. Era un ovarolo, col piede di gesso. Lo tenne in mano, senza averne coscienza, e s’ inoltrò per mormorare:

— Sì, sì, andrebbe benissimo.

Fauchery si volse verso di lui con un gesto bruseo d’impazienza. Che cosa c’entrava il conte colla sua commedia. Disse recisamente:

_— Giammai!... Nana in una parte di cocotte fin che si voleva, ma in quella d’una dama, assolutamente no!

— V’ingannate, vi assicuro, riprese Muffat facendosi ardito. Essa mi ha appunto dato un saggio del come intendeva la parte d’una signora ammodo...

— Dove mai? chiese Fauchery con crescente sorpresa.

— Lassù, in un camerino... Ebbene, era perfettamente riuscita. Oht era d’una distinzione, d’una eleganza! e sopratutto uno sguardo! Sapete, passando in questo genere...

E, col suo ovarolo in mano, il conte volle imitare Nana, abbandonandosi in nn bisogno appassionato di convincere quei signori.

Fauchery lo guardava, stupito. Aveva capito, non s’irritava. più. Il conte, clie sentiva il suo sgu&rdo in cui v’era del motteggio’insieme 6 della pietà, s’arrestò preso da un lieve rossore.

— Dio mio! è ben possibile, SO l’autore per compiacenza, Ella farebbe forsa benissimo.. solamente la parte è già data. Noi non possiamo riprenderla a Rosa. ©,

— Se non c’è che questo, disse Bordenave, m’inearico io; di accomodare la cosa.

Ma allora, vedendoli entrambi contro di lui, comprendendo

che Bordenave aveva un interesse occulto, il giovanotto, per.