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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/290

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Da un quarto d’ora, Fontan ascoltava giù nel cortile. Curioso ed inquieto era disceso a mettersi a quel posto d’osservazione. Quand’ebbe capito risalì, e si pagò la soddisfazione di avvertirne Rosa. Ah, ah! si faceva un complotto sul suo conto, lei era bell’e servita i

Rosa corse al magazzino del trovarobe. Tutti si RARO Essa guardò in viso ai quattro uomini. Muffat abbassò ia testa. Fauchery rispose con un’alzata di spalle disperata allo sguardo con cui essa lo interrogava. In quanto a Mignon,

discuteva con Bordenave i termini del contratto. «—_—— Che c’è? domandò lei con voce breve.

— Nalla, disse suo marito. È qui Bordenave che dà diecimila franchi per riavere la tua parte.

Lei tremava, pallidissima, co’ suoi piccoli pagni stretti. Un istante essa lo squadrò, in una rivolta di tutto il suo essere, lei che di solito si abbandonava a lui docilmente in fatto d’ interessi, lasciandogli la firma dei contratti co’ sgoi sc tori e co’ suoi amanti.

E non ebbe che questo grido, con cui gli sferzò la faccia come con un colpo di scudiscio: sa - — AhI to’! sei troppo vile!

Poi, faggì via.

Mignon, sorpreso, le corse dietro. Che mai? diventava ella pazza? Ei le spiegava a mezza voce che diecimila franchi da una parte e quindicimila dall’altra, ciò faceva venticinquemila. Un affare d’oro! In ogni modo, Muffat la piantava: era già un bel colpo d’ aver strappato questa ultima penna della sua ala. Ma Rosa, irritata, non rispondeva. Allora Mignon, Peognoso, l’abbandonò al suo dispetto di donna offesa...

- E disse a Bordenave, il quale tornava sul palcoscenico con Fauchery e Muffat:

— Firmeremo la carta domata Portate il danaro.

“In quella appunto, Nana, avvertita da Laberdette, scendeva trionfante. Faceva la donna onesta, assumendo an contegno dignitoso per dimostrare a tutti - quegli idioti, che quando essa voleva nessun’ altra aveva il suo chic. Ma fa sul punto di compromettersi. Rosa, nel vederla, le si slanciò addosso, soffocata dalla bile, balbettando: