Vai al contenuto

Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/317

Da Wikisource.

a faccia, scambiando un tenero sguardo, 8’imponevano e regnavano col tranquillo abuso del loro sesso e il loro disprezzo ben confessato dell’uomo. Essi applaudirono.

Si salì a prendere il caffè nel salottino. Due lampade rischiatavano d’una luce languida le tappezzerie rosa, i ninnoli dai toni di lacca e d’oro antico. Gli era, a quell’ora di notte în mezzo agli stîpi, ai bronzi, alle maioliche, un gioco di luce discreto, illuminando un intarsio d’argento e d’avorio, mettendo in rilievo un fregio, una cornice scolpita, screziando la parete d’un riflesso serico. Il fuoco del dopo pranzo si consuma va ìn bragia, faceva molto caldo, d’un calore illanguidi to, sotto le tende e le cortine delle portiere.

E, in quell’ambiente tutto pieno della vita intima di Nana, ove tr ascinavano qua e là i suoi guanti, un fazzoletto caduto, un libro aperto, la si ritrovava in abbigliamento succinto, col suo profumo di violetta, il suo disordine di buona figliola, di un effetto delizioso fra quelle artistiche ricchezze; mentre i seggioloni ampi come letti, e i canapè profondi come alcove, invitavano a delle sonnolenze dimentiche dell’ora, a tenerezze ridenti, sussurranti nell’ombra degli angoli.

Satin andò a sdraiarsi presso il caminetto, in fondo d’un canapè. Aveva accesa una sigaretta. Ma Vandeuvres si divertiva a farle una scena atroce di gelosia, minacciandola di mandarle dei testimoni, se distoglieva ancora Nana da’ suoi doveri. Filippo e Giorgio si mettevano della partita, la stuzzicavano, la pizzicavano tanto forte, che essa finì col gridare: — Carina! carina mia! falli star quieti una volta! sono ancora qui a darmi noia.

Andiamo! lasciatela in pace, disse Nana seriamente. Non voglio che la si tormenti, lo sapete bene... E tu, poveraccia, perchè vai sempre a cacciarti fra loro, poichè sono così poco ragionevoli?

Satin, tutta rossa, facendo una bratta smorfia, andò nello spogliatoio, di cui la porta spalancata lasciava vedere il pallore dei marmi, rischiarato dalla luce lattea d’i un globo di eristallo opaco, ove ardeva una fiamma di gas..

Allora Nana si mise a discorrere coi nno uomini, da padrona di casa piena di grazia e di fascino. Aveva letto du-