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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/320

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Egli si coxrabernitò di rispondere con un lieve sorriso miste rioso. Poi, IR leggerezza:

— A pgoposito! mi son permesso di dare il vostro nome al mio cutsE LE?» «una pulledra.... Nana, Nana, questo suona bene, Nn ve mme dispiace?

a Dispia cer I, perchè? disse lei, felicissima in fondo.

La chisccherata durava; si parlava di una prossima esecuzione capitale, Ove la giovane si struggeva d’andare, allorchè Satin compalve sulla porta del gabinetto di toeletta, chiamandola fix tono di preghiera. Nana s’alzò tosto, lascià quei signori sdraiati mollemente, terminando il loro zigaro, discutendo wma grave questione, la parte di responsabilità in un assassimo preso d’alcoolismo cronico.

Nel gabinetto di toeletta, Zoè., caduta su d’una seggiola, piangeva a calde lagrime, mentre Satin procurava invano di consolarla i

— Che e’& dunque? chiese Nana sorpresa.

— 0h! cara, digli tu qualcosa, disse Satin. Gli è un quarto d’ ora ch io tento di farle capire la ragione.... Essa piange perchè le taai dato dell’oca i se

— si, signora la è ben dura.... è ben dura... balbettà Zoè, sraneggolata da una nuova crisi di singhiozzi.

Di botto, questo spettacolo intenerì la padrona. Ell’ ebbe delle blnorne parole. E siccome l’altra non si calmava punto, s’accocco LÒò aavanti a lei, la prese per la vita, in un gesto d’affettuo sa £amigliarità.

— Ma, stupida, ho detto oca come avrei detto altra cosa. Lo so io 1 er in collera... Là, ho avuto torto, calmati.

— To chne amo tanto la signora.. balbettava Zoè. Dopo

tutto quello “che ho fatto per la signora...

Alora, TMNana abbracciò la cameriera. Poi, volendo mostrare

che non era erueciata, le regalò un abito che aveva messo solo tre <vOItte- Le loro querele terminavano sempre con dei regali ZO © si rasciugava gli occhi col fazzolotto. Si portò via il vestito sul braccio, disse ancora che in cucina si era assai tristi che «>+iuliano e Francesco non avevano potuto mangiare, tanto 17 = veva mortificati la collera della signora. E la signora rm aaa dò loro un luigi, come un pegno di riconciliazione. Il dispiace ere intorno a lei, la faceva troppo soffrire.