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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/321

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“Nana rientrava nel salotto, felice d’aver accomodato questo screzio che l’inquietava sordamente per l’indomani, allorchè Satin venne a parlarle con vivacità all’orecchio. Si lagnava, minacciava di andarsene, se quegli uomini la stuzzicavano ancora; ed esigeva che Ia sua diletta li mettesse tutti alla porta, quella stessa notte. Ciò insegnerebbe loro a condursi in tal modo. Poi, sarebbe così delizioso di restar sole, tutte due! Nana, ripresa di cruccio, giurava che nen era possibile. Allora, l’altra la strapazzò da quella ragazza violenta che era imponendo la sua autorità. —

— Lo voglio, capisci?... Mandali via, o son io che me la batto!

E rientrò riel salotto, si sdraiò ad un canapè, in disparte, presso la finestra, silenziosa e come morta, co’ suoi grand’occhi fissi su Nana, aspettando.

Quei signori concludevano contro le nuove teorie criminali; con la bella invenzione dell’ irresponsabilità in certi casi patologici, non c’erano più delinquenti, non c’erano che degli ammalati.

La giovane donna, che approvava col capo, cercava in qual modo potesse congedare il conte. Gli altri stavano per partire; ma lui si incapponirebbe sicuramente. Infatti, allorchè Filippo si alzò per ritirarsi, Giorgio lo seguì tosto; la sua sola inquietudine era di lasciar sto fratello dietro di sè. Vandeuvres restò ancora alcuni minuti; tastava il terreno; aspettava per sapere se, per caso, un affare qualunque non obbligasse il conte a cedergli il posto; poi, quando lo vide installarsi comodamente per la notte, non insistè, prese congedo da uomo di tatto. Ma, mentre si dirigeva verso la porta, scorse Satin, col suo sguardo fisso; e, comprendendo senza dubbio, divertendosi di QUeLA scena muta, andò a stringerle la mano.

“— Eh? noi non siamo in collera? mormorò. Perdonami... Tu sei la più chic, parola d’onore!

Satin sdegnò di rispondere. Non sapea staccar gli occhi da Nana e dal conte rimasti soli. Non imponendosi più alcun riserbo, Muffat era venuto-a mettersi vicino alla giovine, e le aveva preso le dita, che baciava con effusione. Allora, lei,