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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/328

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Ma quando il landò fa venuto presso alla barriera e che essa vide Nana; trionfante in mezzo ai suoi mazzi di fiori, coi suoi quattro cavalli e la sua livrea, strinse le labbra con sussiego, voltando via la testa.

Mignon invece, mostrando la sua faccia fresca e l’occhio sereno, salutò Nana, con la mano. Egli, per principio, non si associava mai agli alterchi di donne.

— A proposito, ripetò Nana, conoscete un vecchietto,. molto pulito, con denti guasti? Un certo Venot?... E venuto a trovarmi stamane.

— Il signon Venot! disse Giorgio stupefatto. Impossibile! È un gesuita.

— Appunto! L’ho capito subito. Oh! non potete immaginare il nostro colloquio! È stato tanto buffo! Egli m’ha parlato del conte, della discordia che regnava in casa sua, facendomi capire che stava in mio potere di restituire la felicità a quella famiglia.... Del resto è stato molto garbato e cortese. Io allora ho risposto che non chiedeva di meglio, che se il conte tornava, avrei fatto il possibile per riconciliarlo colla

moglie. Non è una fola, sapete, sarei proprio contenta che

quella gente fosse felice! Eppoi, mi solleverebbe, poichè, affè, vi sono dei giorni in cui il conte mi fa morir dalla noia. Rimpianse quella confessione, vedendo che Giorgio e Filippo ridevano; ma era la sua uggia degli ultimi mesi che s’era rivelata in quel grido del cuore. Oltre a tutto, pareva poi che il conte avesse gravi impicci

di denaro; era molto preoccupato e c’era pericolo che la

cambiale di Labordette non venisse pagata.

— La contessa è laggiù per l’appunto, disse Giorgio che esaminava le tribune.

— Dove, dove? esclamò Nana. Che occhi ha quel dedé!... Prendete il mio ombrellino, Filippo.

Ma Giorgio, con pronta movenza, prevenne il fratello, felice di portar l’ombrellino azzurro a frange d’argento.

Nana guardava con un immenso cannocchiale.

— An! sì, la vedo, disse finalmente, hella tribuna di destra, presso ad una colonna, non è vero? È vestita di ZiZ& chiaro ed ha accanto la pito tutta in bianco... To! Daghuenet va a salutarle

innate —