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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/331

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— Tutto quel che vorcete, gridò ella allegramente, lasciandolo partire. Ma non Nana! è una rozza!

A quelle parole, vi fa nel landò uno scoppio di pazza ilarità. I giovinotti trovarono il motto baffo ed argutissimo. Gigino, che non capiva, alzò gli occhi verso la madre, sorpreso della sua rumorosa loquacità.

Labordette non potò ancora svignarsela. Rosa Mignon gli aveva fatto un cenno, probabilmente per dargli delle commissioni, perchè lo si vedeva a segnare cifre sopra un taccuino. Poi, Gaga e Clarissa lo richiamarono per cambiar le loro scommesse. Avevano sentito dei rumori nella folla: non volevano più Valerio II e prendevano Lusigaano. Labordette impassibile, scriveva. Finalmente fuggì. Lo si vide sparire dall’altro lato dell’Arena, fra due tribune.

Continuavano a giungere nuove carrozze; formavano una quinta fila allargandosi lungo la barriera, in una linea fitta fitta, screziata dalle macchie chiare dei cavalli bianchi.

Al di là c’era una baraonda di carrozze isolate, naufragate, per così dire, sull’erba, di cui si rivedeva qua e là il verde tappeto, una confusione di ruote, di timoni voltati in tutti ì sensi, gli uni vicini vicini, altri in isghembo, per truverso, oppure coi cavalli contro testa.

Sui tappeti d’erba rimasti liberi, passavano cavalieri e pedoni formando gruppi neri, sempre mobili.

Al disopra di quella fiera, in mezzo alla screziata massa della folla, sorgevano le tende di tela grigia, rese bianche dal sole, delle bettole improvvisate.

Ma l’accalcarsi della gente, lo spingersi, il flusso ed il riflusso dei cappelli, aveva luogo specialmente attorno ai dookmakers, ritti in piedi in carrozze scoperte, gesticolando come dentisti, con accanto le loro liste incollate su lunghe tavole.

— L’è una bestialità, però, di non sapere per che cavallo si scommettes diceva Nana. Bisogna proprio che io arrischi qualche luigi secondo la mia idea.

S’era rizzata per sceglier un bookmakers, la cui faccia le andasse a genio. Ma scordò il suo desiderio, scorgendosi intorno una quantità di gente che conosceva.

Oltre ai Mignon, oltre a Gaga, Clarissa, e Bianca di Chivry,