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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/335

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Già l’anno precedente il gran premio era stato vinto da un cavallo di lord Readingh, Bramah: sconfitta che faceva ancora sangainar i cuori.

Se la Francia fosse stata nuovamente battuta, sarebbe stato un disastro; tutte le signore quindi erano appassionate pel trionfo dell’orgoglio nazionale. La scuderia Vandeuvres diventava il baluardo del nostro onore, si proteggeva, si difendeva, si acclamava Lusignano.

Gaga, Bianca, Luisa, Carolina scommettevano per Lusisienano.

Lucia s’asteneva pel figlio, ma correva voce che Rosa Mignon avesse incaricato Labordette di scommettere duecento luigi.

Soltanto la Tricon, seduta accanto al cocchiere, aspettava l’ultimo momento, rimanendo fredda in mezzo alle discussioni, le quali ora sorgevano rumorose dominando il chiasso della folla ed in cui suonavano i nomi dei cavalli continuamente ripetuti tra le frasi concise dei parigini e le esclamazioni gutturali degli inglesi, e senza commuoversi, ascoltava quanto veniva detto, e scriveva delle note, con contegno maestoso.

— E Nana, disse la Faloise, nessuno ne vuole?

Invero nessuno ne chiedeva; non se ne parlava neppure: l’outsider della scuderia Vandenvres spariva nella popolarità di Lusignano.

Allora le celie ricominciarono, la giovine donna ripeteva ella stessa che Vandeuvres le aveva dato una bella figlioccia, una bestia che non renderebbe quattro soldi. Filippo e Giorgio trovavano la cosa poco galante. Ma la Faloise, alzando le braccia disse ad un tratto:

— Ho un’ispirazione! Scommetto un Luigi per Nana.

— Bravo! ed io due, disse Giorgio.

— Io tre, sogginnse Filippo.

Ed ingrossarono le cifre, per far la corte alla giovane donna, scherzando, come se si fossero conteso Nana ad un’asta; dicevano che era una vergogna, che bisognava spinger Nana, La Faloise gridava che bisognava coprirla d’oro, che tutti dovevano scommettere, che bisognava far propaganda.

Nana rideva forte di quelle pazzie, ma quando i giovani se n’andarono per spingere la speculazione, essa gridò: