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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/336

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— Non ne voglio io, sapete! Per niente al mondo.... (tiorgio, scommettete dieci luigi per Lusignano e cinque per Valerio II.

I giovini erano partiti e Nana li seguiva allegramente con lo sguardo, mentre scivolavano fra le ruote, si chinavano sotto la testa dei cavalli, percorrendo tutto il campo. Appena ravvisavano qualche conoscente, salivano sul predellino della carrozza, li spingevano a scommettere per Nana e al disopra della folla scoppiavano vibranti risate quando essi si voltavano, trionfando, accennando le cifre con le dita alla giovine donna, la quale, ritta in piedi, agitava l’ombrellino.

Però facevano magri affari.

Alcuni uomini si lasciavano convincere: per esempio Stel-. ner, commosso dall’aspetto di Nana, arrischîd tre Luigi. Ma le donne rifiutarono decisamente, Grazie! Far una scommessa per perderla!

Eppoi, non si curavano punto di corroborare al successo

“d’una donnaccia che le eclissava tutte co’ suoi quattro cavalli

bianchi, i suoi fantini e quella sua aria superba.

Gaga e Clarissa chiesero a La Faloise, con sussiego se si’ burlava di loro.

Quando Giorgio si presentò sfrontatamente davanti al landò dei Mignon, Rosa, furente, voltò via la testa senza rispondere. Era cosa schifosa permettere che si desse il proprio nome ad un cavallo! Mignon, cui la storia parve divertente, tenne dietro invece al giovinetto, dicendo che le donne portano sempre fortuna,

— E così? chiese Nana, quando i giovinotti tornarono, dopo una lunga sosta presso i bookmakers.

— Siete a quaranta, disse La Faloise.

— Come! A quaranta? gridò lei stupefatta. Ero a cinquanta! Che cosa succede?

In quella ricompariva Labordette.

Chiudevano l’arena, la prima corsa stava per aver luogo. In mezzo al rumore prodotto dalla folla nel prendere un’attitudine d’attenzione, Nana interrogò Labordette su quel subitaneo rialzo di prezzi: egli rispose evasivamente che forse L’era stata gran richiesta. Nana dovette esser paga di quella