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della città di Parigi, vinto da Cornemuse delle scuderie di Verdier n
Ora stava per cominciar la gara del gran premio, la febbre aumentava, c’era nella folla un’eccitazione, un’ansietà per cui tutti s’agitavano, pestavano i piedi, nella smania di affrettare il corso delle ore.
Ma in quell’altimo minuto una sorpresa sgomentava quelli’ che avevano scommesso: il continuo rialzo cioè di Nana.
Filippo e Giorgio, che andavano ad interrogar i dookmakers, tornavano ogni dieci minuti con un nuovo prezzo: Nana era a trenta, Nana era a venticinque, poi a venti, poi a quindici, Nessuno capiva.
Una puledra battuta in tatti gli Ippodromi, una puledra che nessuno conosceva e che alla mattina non si accettava al cinquanta! Che significa quell’improvviso rialzo? Gli uni ridevano, burlavano dicendo che i babbei che bevevano gresso si troverebbero ben ben spellati: altri, serii, inquieti, sospettavano qualche cosa.
Neon si parlava che di ciò, alludendo a molti fatti già noti, ai furti tollerati alle corse: ma questa volta l’ illustre nome di Vandeuvres, impediva le accuse, prevaleva quindi il parere degli scettici e dei burloni, quando BERSAO: che Nana giungerebbe proprio per l’ultima.
— Chi monta Nana? chiese la Faloise.
_In quella ricompariva appunto la vera Nana. Gli uomini scoppiarono dal ridere, dando alla frase un sense lubrico. Nana fe’ un inchino.
— È Price, rispose.
La discussione ricominciò.
Price era una celebrità inglese, ancor ignota in Francia,
Perchè Vandeuvres aveva egli chiamato quel jockey mentre di solito era Gresham che montava. Nana? E non erastrano inoltre che avesse affidato Lusignano a quel Qreenaza che non giungeva mai, secondo la Faloise.
Ma tutte queste osservazioni si perdevano nel dia delle celie, delle smentite, nel guazzabuglio di cento straordinarie opinioni. Si tornava a her sciampagna per fugar il tempo,
Poi sorse un sussarrìo, i crocchi si scostarono.
Era Vandeuvres, il quale veniva a salutar Nana.