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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/360

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Era il suo popolo che gridava così ai suoi piedi, mentre essa, ritta sotto il sole dominava tutto coi suoi capelli da astro e la sua veste bianca ed azzurra, color del cielo.

Labordette le aveva detto, svignandosela, che guadagnava dieci mila luigi, ch’egli aveva scommesso, per lei, su Nana.

Ma quel guadagno le faceva meno piacere che l’inaspettata vittoria, mercè cui essa diventava la regina di Parigi.

Le altre signore erano furenti, perchè perdevano tutte.

Rosa Mignon aveva spezzato l’ombrellino, con moto di rabbia concentrata, e Carolina Héquet, Clarissa, Simona, perfino Lucia Stewar, nonostante la presenza del figlio, bestemmiavano sottovoce, esasperate per la fortuna di quella ragazzotta; mentre la Tricon, che aveva fatto il segno della croce quando i cavalli erano partiti, raddrizzava l’alta figura, animata per la vincita, proteggendo Nana, di cui da esperta matrona, aveva indovinato TR e di cui consacrava ora la fortuna,

Attorno al landò, la ressa aumentava.

La brigata di Nana aveva gettato urla feroci. Giorgio, sfiatato, continuava ad applaudire, con voce che si spegneva ad ogni grido.

La Faloise, sconcertato per un momento s prese poi a dire che aveva preveduto quell’esito, che era naturale.

Siccome lo sciampagne mancava, Filippo corse alle bische, conducendo seco i servi.

La corte di Nana aumentava: il suo trionfo decideva gli incerti, le braccia si stendevano verso di lei, la spinta segreta che aveva fatto della sua carrozza il centro del campo delle corse, ora le chiamava intorno una calca che faceva la sua apoteosi, l’apoteosi della regina Venere trionfante fra i sudditi inebbriati.

Bordenave biascicava bestemmie, intenerito come un padre.

Quando giunse lo sciampagne, Nana alzò il bicchiere pieno, e gli applausi furono tali, si gridò con tale impeto: Nar, Nana, Nana! che la folla, stupita, cercava la puledra, e che non si capiva più se quelle feste erano fatto alla donna od alla cavalla.

Steiner, di bel nuovo affascinato, piantò Simona, s’inerpicò